Si tratta di uno strumento fondamentale in quanto il tumore colorettale, diffuso in tutte le aree geografiche del mondo, è la prima neoplasia del tratto digerente e seconda causa di morte di tumore nel mondo. L’apparecchio in dotazione consente di effettuare la prevenzione secondaria, ossia la diagnosi delle lesioni precoci e preneoplastiche, come spiega Domenico Drago, ideatore del progetto:“La tecnologia che ci consente di avere nuovi occhi per vedere. L’endoscopia deve saper leggere le informazioni presenti sulla lesione, la sua storia, il presente e il futuro. Grazie a questo endoscopi potenziati l’Ospedale oggi può dare queste risposte ai pazienti”.
Giovanna Baraldi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo: “È motivo di soddisfazione vedere gli ottimi professionisti che hanno lavorato in questa Azienda Ospedaliera e mi riferisco al dottor Domenico Drago, insieme agli attuali titolari del servizio, il dottor Angelo Molinari e il dottor Mauro Barberis, con la Fondazione Uspidalet per inaugurare un nuovo apparecchio tecnologico. L’Uspidalet rappresenta un esempio di sussidiarietà che unisce la pubblica amministrazione alla società civile, grazie a tutte le persone e le istituzioni che la Fondazione è riuscita a raccogliere intorno a sé: si tratta di un esempio straordinario di collaborazione che lavora per un progetto, siamo alleati con obiettivi comuni. La loro velocità e la capacità di rispondere è per noi motivo di orgoglio”.
Alla Palenzona, presidente della Fondazione Uspidalet ONLUS ha sottolineato: “La Fondazione lavora come nel medioevo. Si costruivano le cattedrali quando c’era un vescovo e si finiva con un altro. Noi operiamo allo stesso modo! Ringraziamo tutti i donatori del terzo lotto del progetto, in particolare la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, la Paglieri, la signora Bassino”.
Il dottor Angelo Molinari ha invece ricordato che attualmente il servizio di Endoscopia effettua circa seimila prestazioni all’anno, di cui trecento circa in urgenza, nonché la trasversalità di questo settore, che se ben funzionante agevola tutte le specialità ospedaliere.
24 ottobre 2015