Quel giorno era stata segnalata al 112 un’aggressione da parte di tre persone ai danni di un giovane su un treno tra Acqui Terme e Alessandria. Giunti sul posto i militari venivano contattati dal capotreno venendo a sapere che i tre avevano in effetti commesso una rapina nei confronti di un 18enne che era stato derubato dell’Iphone e del tablet e, dopo avere azionato il freno di emergenza del treno, avevano aperto le porte ed erano scappati. I militari cominciavano le ricerche e in piazza Roma di Borgoratto notavano i tre, in sella a due biciclette, che corrispondevano ai rapinatori segnalati. Uno veniva subito bloccato, mentre gli altri due lasciavano le biciclette e scappavano a piedi in direzioni diverse, gettando a terra il tablet e l’Iphone. Uno dei due malviventi, ovvero il 17enne, veniva inseguito e raggiunto mentre si nascondeva tra i cespugli di un campo.
La vittima del reato, un 18enne, raccontava poi ai militari che sul treno i tre, dopo averlo avvicinato, gli strappavano di mano l’Iphone e si allontanavano. Nel tentativo di riprenderlo, veniva aggredito, afferrato per la gola e spintonato. I tre si allontanavano dalla carrozza, ma prima uno dei tre rubava dal suo zaino anche un tablet. Seguiva i tre malviventi ma veniva affrontato a muso duro e minacciato di andarsene altrimenti sarebbe finita male. A quel punto chiedeva a un passeggero un telefono cellulare componendo il numero 112 e chiedendo l’intervento delle pattuglie, avvisando anche il capotreno. I tre azionavano il freno di emergenza e scendevano dal treno, venendo più tardi intercettati dai carabinieri e due di loro arrestati, mentre il terzo veniva identificato qualche tempo dopo a seguito di indagini. La refurtiva veniva subito recuperata e restituita alla vittima.
Ora il Gip per i Minorenni ha disposto per il 17enne l’aggravamento della misura cautelare sostituendo quella del collocamento in comunità con la custodia in carcere perché il giovane a fine settembre si era allontanato senza autorizzazione per tre giorni dalla comunità della Liguria dove era alloggiato, ripresentandosi poi in comunità ma senza riferire dove fosse stato. Per questo motivo i militari del Cristo nel pomeriggio del 20 ottobre procedevano all’accompagnamento del giovane al Ferrante Aporti di Torino.
22 ottobre 2015