Egregia redazione,
passando tra Carbonara Scrivia e Villaromagnano si passa il ponte di un torrente, penso sia l’Ossona, è da poco che abito da queste parti e, quindi non sono molto padrone del territorio.
Nel periodo della vendemmia e in quello successivo ho notato che il colorito del torrente ha preso un colorito, direi, color “vinaccia” o “sciacquatura di cantina”condito da chicci di uva spremuti.
Le ultime pioggie non hanno avuto la capacità di annacquare la marea violastra che ammorbava lo stesso e, a tuttoggi il colore del torrente è simile ad un rio post nucleare.
Capisco la crisi, capisco i risparmi, però, ridurre il proprio territorio ad una discarica a cielo aperto no, questo non lo capisco e, soprattutto che i cittadini locali condividano un’ omertà TOTALE dell’accaduto accompagnati da “distratte” autorità competenti in tutela territoriale.
Da qualche anno si parla di “Terra dei Fuochi” che, peraltro in qualche modo o, con qualche inquinante ha avuto inizio. Speriamo che l’accaduto dei giorni scorsi non sia il preludio di una nuova nefandezza e che si abbia più culto e rispetto del territorio da lasciare ai nostri figli e, possibilmente ai nostri nipoti.
Scrivo la presente missiva solo ora per non rovinare il lavoro di tanti AGRICOLTORI che con il loro lavoro hanno fornito alla zona vini riconosciuti anche a livelli internazionali, ma è anche per loro che non posso omettere la presente.
Lettera Firmata
16 ottobre 2015