“L’azienda dichiara un esubero di 37 – dicono Cigil, Cisl e Uil – lavoratori, con uno smantellamento strutturale e funzionale dei servizi, a partire da quello per i disabili, agli scuolabus, oltre ai tagli sulle linee urbane e suburbane, come quelle del quartiere Cristo, San Michele, Giardinetto, Mortara ecc..con la soppressione quasi totale del servizio di Valenza, e la chiusura di un parcheggio come via Parma costato tanti soldi alla comunità.”
I sindacati rigettano integralmente il piano industriale di ATM richiamando la proprietà e l’amministrazione aziendale al rispetto di quanto sottoscritto con il verbale sindacale dell’ottobre 2013 a firma del Sindaco di Alessandria Rita Rossa.
“I lavoratori – concludono i sindacati – hanno già fatto molti sacrifici, come la Cassa Integrazione in deroga, l’eliminazione del pagamento degli straordinari, l’abbassamento dei parametri retributivi e vari demansionamenti, ora dopo anni, tali sacrifici risultano essere stati vani, rischiano nuovamente il proprio posto di lavoro per colpe non imputabili a loro. Per questo dichiariamo stato di agitazione di tutto il personale di ATM. Chiediamo l’attivazione di un tavolo sindacale con la proprietà e il contestuale congelamento del Piano Industriale. Il posto di lavoro è un diritto costituzionalmente sancito e i lavoratori non devono pagare per colpe non loro.”
13 ottobre 2015