Quest’anno, com’è noto, cade il 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri (1265 – 1321). In tutta Italia (e non solo nel nostro Paese) per celebrare questa importante ricorrenza molti Enti e Associazioni hanno predisposto diverse manifestazioni culturali (convegni, pubbliche letture, pubblicazioni ecc.) intese a ricordare soprattutto il significato e il valore fondamentali che l’opera del sommo poeta ha rivestito nella costituzione della nostra identità nazionale sotto il profilo, oltre che letterario e linguistico, politico, civile e religioso.
L’Università delle Tre Età e la Società Alessandrina di Italianistica, che già in passato hanno organizzato in città e altrove, anche con la collaborazione di altre istituzioni (Comune, Provincia, Diocesi, ecc.), cicli di conferenze dantesche (in particolare le Lecturae Dantis Alexandrinae, tenutesi nella Chiesa di Sant’Alessandro) hanno ritenuto doveroso partecipare, insieme con l’Amministrazione comunale di Alessandria, alle celebrazioni dantesche di quest’anno promuovendo per giovedì 8 ottobre alle ore 21 nel Teatro Alessandrino una pubblica manifestazione di omaggio della città al grande poeta.
Per essa si è scelto di illustrare, con letture dantesche presentate brevemente sotto il rispetto informativo e critico da noti italianisti cittadini, un percorso tematico particolarmente significativo dell’opera dantesca, il titolo del quale – ‘Paradigmi della femminilità nell’opera dantesca’ – rispecchia chiaramente il ruolo e l’importanza che la donna assume nei testi del poeta, in relazione al suo itinerario biografico, ideologico e letterario.
Nella poesia di Dante i personaggi femminili assumono la fisionomia di veri e propri exempla vitanda o sequenda, secondo un rimodellamento ideologico e poetico delle loro identità più o meno storicamente definite: ciò avviene soprattutto nella Divina Commedia, specialmente in ragione della funzione pedagogica connessa con la missione provvidenziale assegnata dal poeta stesso alla propria opera.
Il percorso che si è inteso tracciare non può che iniziare con la dantesca Beatrice ‘venuta in terra a miracol mostrare’ e ‘scala a Dio’, incarnazione di un modello di femminilità che segna il passaggio dalla celebrazione idealizzante della donna, avviata con la poesia trobadorica e proseguita con la sua angelicazione dai poeti siculo-toscani del Duecento fino allo stilnovo, ad una sua vera e propria sacralizzazione. D’altra parte la figura di Beatrice è, nell’itinerario dantesco, il presupposto ideologico e letterario di una scansione paradigmatica della femminilità (attuata nella Commedia attraverso le ben note figure della dannata Francesca da Rimini, della penitente Pia de’ Tolomei e della beata Piccarda Donati) che giunge al vertice della spiritualità con la Vergine Madre, ‘umile e alta più che creatura’ e ‘termine fisso d’etterno consiglio’, invocata nell’ultimo canto del Paradiso come imprescindibile intermediaria per il piano provvidenziale di nuova redenzione della corrotta res publica Christiana con il quale Dante auctor è chiamato a profetico collaboratore di Dio stesso.
A questo percorso tematico si collega, in una consonanza singolare felicemente rinvenuta, la scelta di affidare la lettura della breve selezione dei passi danteschi a donne alessandrine (alle quali si aggiungerà mons. Guido Gallese, vescovo di Alessandria)
L’Università delle Tre Età completerà la celebrazione dell’anniversario dantesco con tre lezioni dedicate nel corso dell’anno accademinco. 2015-2016 ad una breve storia della critica dantesca da De Sanctis a oggi, con un’appendice che illustrerà alcuni esempi di celebri letture attoriali della Commedia (da Albertazzi a Benigni).
7 ottobre 2015