Sono una cinquantina i pozzi che non possono essere utilizzati a causa dell’inquinamento da idrocarburi che sta interessando una vasta area del Tortonese.
In una dozzina di questi pozzi l’acqua era utilizzata da altrettante famiglie a scopo alimentare per cui da diverse settimane “Gestione Acqua” la società consortile che si occupa dell’erogazione dell’acqua potabile sta rifornendo con cisterne le varie cascine della zona.
“Alcune famiglie – dicono i tecnici della Società – dopo alcune giorni di approvvigionamento hanno deciso di collegarsi all’acquedotto comunale. Attualmente ci ne sono ancora cinque o sei abitazioni a cui forniamo acqua potabile ma presto anche loro saranno collegati all’acquedotto senza particolari sovrapprezzi.”
L’emergenza idrica di queste ultime settimane dovuta al doppio sversamento di idrocarburi nelle falde acquifere ha contribuito ad accelerare il processo di collegamento alla rete idrica per molte famiglie. Già dallo scorso anno Gestione Acqua aveva ampliato la rete dell’acquedotto portando la condotta principale vicini alle cascine in questa zona ma non tutti si erano allacciati all’acquedotto.
A fare il censimento dei pozzi che sono stati chiusi, un quarto dei quali usati solo a scopo irriguo in agricoltura e soltanto una dozzina per uso alimentare, è stato il direttore dell’Arpa provinciale Alberto Maffiotti: “A Tortona e dintorni – dice Maffiotti – sono circa una cinquantina quelli inutilizzabili a causa dell’inquinamento che riguarda il primo episodio avvenuto nel luglio scorso con l’emissione di circa 50 ordinanze e un inquinamento che ha interessato una vasta zona perché gli idrocarburi hanno percorso circa 6 Km. Lo sversamento avvenuto nei giorni scorsi vicino a Castelnuovo Scrivia, invece ha interessato un’area di 200 mq di terreno intriso di idrocarburi. I pozzi di pescaggio dell’acquedotto di Castelnuovo sono a tre Km per cui la situazione è costantemente monitorata.”
Massima attenzione quindi per verificare che gli idrocarburi usciti dall’oleodotto dell’Eni oggetti di un doppio tentativo di furto, non finiscano nelle falde acquifere dell’acquedotto.
“Facciamo analisi a Castelnuovo quasi ogni giorno – concludono i tecnici di Gestione Acqua – l’ultima nella giornata di giovedì e la situazione era normale. Continueremo a farle nei prossimi gironi fino a quando il pericolo non sarà passato.”
L’impressione è che il primo episodio di inquinamento sia stato un po’ sottovalutato da tanti mentre per il secondo avvenuto pochi giorni fa enti pubblici e privati si sono messi subito in moto.
25 settembre 2015