Lo Stato maggiore al completo della Lega Nord di Tortona aveva deciso di partecipare alla serata sul problema dei profughi che si è svolta in piazza Malaspina martedì scorso: a dire “presenti” sono stati nientepopodimeno che l’ex senatrice Rossana Boldi, l’ex vice sindaco di Tortona Carlo Galuppo e l’ex assessore Federico Chiodi.
Tutti hanno ascoltato le lamentele e le preoccupazioni dei tortonesi sul preventivato arrivo di migranti e profughi, uniti agli appelli alla mancanza di sicurezza in cui si trova la città di Tortona: temi su cui la Lega Nord ha fondato il suo successo politico da tempo immemore e sui quali il segretario del Carroccio, Salvini punta tuttora; temi che avrebbero stimolato la verve politica e le opinioni di qualsiasi tesserato leghista.
Anche il più “scrauso” e il più mentecatto dei leghisti sarebbe insorto, avrebbe detto qualcosa, si sarebbe schierato a fianco dei tortonesi preoccupati.
Le Lega nord Tortonese invece no. I tre maggiori esponenti locali del partito sono stati ben zitti, guardandosi bene dall’intervenire.
Abbiamo pensato che avessero raccolto le idee, per poi in separata sede, diramare un comunicato stampa sulla loro posizione e chissà, magari, proporre soluzioni ad hoc, ma forse abbiamo sopravvalutato (e di molto) la situazione: ad una settimana di distanza dalla serata, nessuno dei tre esponenti politici e né tantomeno l’addetta stampa della Lega che con solerzia si era risentita di un nostro precedente rilievo, ha proferito parola.
Nessun comunicato, nessuna email, neppure personale, neanche un benché minino commento su Facebook o sulla pagina del giornale.
Niente di niente. Né loro né altri esponenti del Partito.
Tutti zitti, come se i problemi di Tortona non li riguardassero.
Per carità posizione legittima perché ognuno è libero di fare quel che crede, ma a questo punto, vogliamo sperare che la coerenza della Lega Nord sia tale anche alle prossime elezioni e che nessun esponente del Carroccio presente martedì, ci venga mai a dire che si interessa dei problemi di Tortona, perché a quel punto, memori di quanto accaduto in questi giorni, gli daremo del bugiardo.
E lui, suo malgrado, non potrà in alcun modo replicare e sarà costretto a mandare giù il boccone amaro.
9 settembre 2015