roma governo montecitorio - QGent. ma redazione ,

le scrivo perché vorrei dissentire pubblicamente su ciò che ha scritto il sig. Pier paolo Liuzzo, malgrado sia totalmente solidale con il sentimento etico che l’ha spinta a scrivere contro una formazione culturale   per chi si accinge a fare politica.

Giustifica la sua avversione ad una scuola per chi vuole diventare un politico adducendo il fatto che la politica non è un lavoro.

Fare il politico è un lavoro eccome! Come lo è fare il funzionario pubblico, quale io sono , anche se è un servizio e proprio perché è deve essere svolto da persone preparate a competenti.

Rilevare la necessità di una  professionalità politica non significa bestemmiare.

Oramai siamo abituati ai successi di questo o quel cittadino, attore, imprenditore, comico, signora di salotto bene che si improvvisa leader di qualche movimento o partito.

Un tempo, invece, chi si avvicinava alla politica non lo faceva pregustando un ricco stipendio già pronto  nella casacca   con tutto il potere e l’autorità che questo comporta.

Politico si diventava dopo una lunga gavetta che metteva a dura prova la tua passione, la tua convinzione ad operare per l’interesse pubblico.

 

Fino a quando in Italia esistevano veri partiti politici esistevano vere scuole politiche, dove si imparava veramente questa professione decisiva per la democrazia.

 

Per esempio Il Partito Comunista Italiano aveva la scuola delle Frattocchie; qui non si invogliava ad avere un ruolo politico attraverso la ricchezza  degli emolumenti in campo ma si insegnava ad  elaborare un’idea, un  progetto, ascoltare i militanti e la base, ci si formava sui testi storici, si   consegnavano i giornali e le pratiche   amministrative , si imparava ad aspettare il proprio turno ed ad avere pazienza. Diveniva allora una vera università e chi ne usciva , dopo anni, aveva tutti i crismi e requisiti per intraprendere l’attività con la professionalità necessaria  per far politica come si richiede, per esempio,  ad un medico o ad un dentista per svolgere al meglio il proprio lavoro.

Ora, invece,  gli stipendi allettanti , le cifre miliardarie  a cui  si associa il lavoro del politico attraggono   chi invece ha velleità venali ed aspirazioni narcisistiche.

L’uomo , si sa, è  un animale  facilmente corruttibile e necessità di essere educato alla sobrietà di intenti e di passioni. Deve avere il tempo di abituarsi che sta maneggiando ciò che è di tutti.

Più gli si propina, repentinamente, oro e potere più da questi potrebbe farsi corrompere.

Chi si  deve occupare della cosa pubblica non può improvvisare e per fare un esempio nessuno di noi si farebbe operare al fegato  da una casalinga di Voghera, ma invece da un esperto e super professionista del ramo.

Perchè , allora , per gestire il nostro paese ed il nostro futuro ci vogliamo accontentare del primo che capita? Magari perché ha un bel ciuffo o la risata squillante.

 

Da un bel po’ di anni i  politici  sono stati presi dalla strada, dalle professioni, Un allenatore di cavalli o di cani  decide di fare il politico ed oplà, eccolo che parla di servizi e sanità come niente fosse, senza una minima infarinatura di quali siano  le esigenze della gente, le normative in vigore il senso sociale di una comunità che cresce e si muove.

Come si potrebbe rimediare a tanta approssimazione?

Si dovrebbe tornare all’organizzazione dei partiti, delle associazioni, delle organizzazioni giovanili.

 

Si dovrebbe spalmare il potere decisionale tra i più validi  professionisti e competenti politici  per renderlo più fluido e meno centralizzato.

Si dovrebbero   condividere le scelte attraverso assemblee partecipative, dibattiti, partecipazione della comunità.

Si dovrebbe  ridare valore al lavoro di formazione  della classe politica.

Gli improvvisati della politica hanno solo  necessità del consenso popolare,  di gadget e farfallini  colorati per farsi riconoscere , gli esperti della politica, invece,   potranno puntare  ai  migliori risultati  per la comunità  e non ad una  claque celebrante.

Antonella S.


6 settembre 2015