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L’agonia dell’ospedale Monsignor Galliano di Acqui dinnanzi alla cecità della sinistra


L’ospedale di Acqui Terme

Si sta per mettere fine al processo di riorganizzazione delle rete sanitaria locale, con la sicura certificazione di trasformazione e depotenziamento del nostro ospedale in poco più di un semplice poliambulatorio, con il mantenimento di poche strutture complesse, nella massima indifferenza degli esponenti locali della Sinistra a partire dal Consigliere Regionale Walter Ottria (eletto nelle liste del PD) , del Senatore Federico Fornaro (eletto nelle liste del PD) passando dal Presidente della Commissione Sanità Regionale Domenico Ravetti (eletto nelle liste del PD).

E’ evidente che in questa vicenda abbia pesato il poco peso politico a livello Regionale dei rappresentanti di maggioranza eletti sul nostro territorio, i quali non hanno saputo o non hanno voluto mettere un paracadute al nostro ospedale, forse impegnati per il mantenimento del proprio ruolo in Regione o a Roma … e così chi ne pagherà il conto salato e le conseguenze sono sempre e solo i cittadini del nostro territorio. La cosa che deve far riflettere tutti sono le loro parole pronunciate in campagna politica e le promesse fatte durante le elezioni Regionali, sicuramente molto più bravi nella dialettica alla Renzi, che nel mantenere gli impegni presi nei confronti del territorio che ancora oggi a distanza di oltre un anno riecheggiano nella gente in merito al punto nascite “se c’eravamo noi le cose sarebbe andate diversamente” … “la sanità sarà al primo posto del nostro programma” … Effettivamente le loro previsioni e gli impegni assunti li hanno mantenuti appieno, ma in peggio, non solo non hanno riaperto il punto nascite (legge Balduzzi – numero minimo di parti), ma hanno contribuito attivamente al depotenziamento con la perdita di interi reparti trasformati in poliambulatori, obbligando di fatto i cittadini ad una migrazione verso Casale Monferrato, Novi Ligure, Alessandria e GENOVA, senza neanche adeguati trasporti pubblici. Ma la cosa più preoccupante è che non hanno nemmeno preso una pesante posizione nei confronti della Giunta Regionale in difesa del nostro ospedale, anzi hanno ritenuto di “vantarsi” solamente per essere riusciti a far cambiare alcune parole nella DGR al fine di dare sicurezza al territorio, hanno enfatizzato l’ottenimento del cambiamento da OSPEDALE DI RIFERIMENTO NON PIU’ NOVI LIGURE MA CON QUELLO DI ALESSANDRIA, ma anche qui siamo nella sola dialettica politica, in quanto solo per il DEA dipendiamo da Alessandria e per pochi accordi di rete (oggi ci sono domani no – Tagli lineari-) ma per il resto i nostri riferimenti sono gli ospedali di Casale Monferrato e Novi Ligure ……

Poi si parla di regole uguali per tutti, ma non mi sembra che valga per tutto il territorio Piemontese con reparti che vengono mantenuti senza averne i requisiti, due pesi e due misure, e se guardiano all’interno della nostra ASL esiste un caso emblematico, ma i due consiglieri Regionali cosa fanno? Sicuramente non faranno commenti ed eviteranno di prendere posizioni trasformandosi in ottimi “Yesman” o in “io non so e non capisco”. Vorrei sapere anche dall’assessore Antonio SAITTA (eletto nelle liste del PD) quali provvedimenti prenderà nei confronti di quei reparti che per il secondo anno consecutivo non hanno quei requisiti o quali azioni intenderà prendere nei confronti del Ministero al fine di cercare di mitigare certe situazioni e garantire il diritto alla salute su tutto il territorio con le stesse caratteristiche e non obbligare cittadini ad oltre un’ora di viaggio su automezzo privato o a oltre 2 ore con mezzi pubblici se va bene. Ma sicuramente non avremo risposte, arroccati sulle loro posizioni indifendibili e non disponibili ad un confronto vero per cambiare le cose. Sono ancora impresse nella mia mente le parole del consigliere Ravetti in occasione dell’incontro di Acqui Terme dove sosteneva che nei piani aziendali potevano esistere margini di miglioramento e compensazione …… frase di circostanza ma sapendo che erano chiaramente parole gettate al vento. A parte il passato che torna sempre, gli stessi esponenti e l’Assessore Saitta nel tentativo di difesa di una DGR indifendibile aveva più volte dichiarato che sui territorio restavano ancora da assegnare alcune strutture complesse e che il Piano Aziendale avrebbe dovuto tenere conto di tutto. Bene con il Piano aziendale realizzato uno si rende conto che l’ospedale Monsignor Galliano è stato nuovamente penalizzato, infatti nessuna struttura complessa gli è stata attribuita, con la parte del leone fatto da Casale Monferrato e Novi Ligure, con un piccolo contentino a Tortona. La mancanza di una struttura complessa significa non solo perdere un primario ma anche investimenti e possibilità di crescita .

A questo punto Acqui Terme non potrà più disporre di molte strutture complesse ma solo di ambulatori dal lunedì al venerdì ….. addio a flebili speranze di avere una struttura complessa tra le quali Urologia, Oculistica, laboratorio analisi ecc. …. La cosa grave è che nessuno della sinistra e temo che ne anche il Comitato della Salute sia disponibile a denunciare pubblicamente cosa succederà realmente, nel medio e lungo periodo e le pesanti ricadute che subiremo non solo sui reparti ma anche sulle strutture private (Casa di Cura Villa Igea). Il Piano prevede la soppressione dell’UTIC quindi addio al monitoraggio 24 h su 24, come pure addio alla cardiologia che subirà un grosso ridimensionamento, con abbinamento a medicina generale, l’attuale anestesia e rianimazione scomparirà per trasformarsi in semplice anestesia e sub. intensiva e post operatoria, ma nessuno sa che il nostro ospedale è l’unico in provincia dotato di camera di risveglio, dal prossimo mese avremo una diminuzione di unità nel reparto di chirurgia, addio a urologia, ginecologia, pediatria ecc. come abbiamo sempre visto. Questi cambiamenti influiranno pesantemente in senso NEGATIVO sul nostro territorio contribuendo a grossi disservizi con la perdita di investimenti e professionalità e in termini di occupazione. Non mi resta che ringraziare per il loro impegno la Sinistra Acquese, i consiglieri Regionali W. Ottria e D. Ravetti e il Senatore Fornaro per il loro impegno dimostrato nel difendere gli interessi degli ospedali di Casale Monferrato, Novi Ligure e Alessandria, ma dimenticandosi completamente delle tante persone che avevano riposto la loro fiducia a seguito delle parole pronunciate in campagna politica. Non è per polemica, ma per alcuni è più facile fare cortei scalzi che lottare per le cose importanti come la salvaguardia della salute e la difesa di un territorio, andando anche contro la propria parte politica. E’ ormai appurato e chiaro a tutti che la sinistra non vuole mantenere in efficienza l’ospedale Monsignor Galliano, visto anche il loro tentativo di impedire il ricorso contro la DGR che vedrà la prossima udienza il 17 dicembre 2015. Ora qualche esponente della sinistra dirà che la soluzione si chiama Terme di Acqui, ma è necessario scindere le due cose perché l’ospedale rappresenta la certezza delle cure la seconda un futura possibilità di sviluppo ….. Ma ribadisco le cure termali e di riabilitazioni non possono prescindere da un ospedale funzionante e adeguato e corredato da strutture complesse come cardiologia,UTIC ecc..

Firmato L’assessore Comune di Acqui Terme – Guido Stefano Ghiazza


28 settembre 2015

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