Gli attori sono di primo livello, soprattutto Benicio del Toro (Guardiani della Galassia, Vizio di forma, i film su Che Guevara e molti altri) e la poliedrica e bravissima attrice inglese Emily Blunt (Into the woods, Edge of Tomorrow, il mondo di Arthur Newman, Looper, I guardiani del destino) che tornano a recitare insieme cinque anni dopo il film Wolfman.
“Sicario” narra una storia strana: con gli Stati Uniti alle prese col problema messicano dove i capi della droga continuano a portare sostanze all’interno degli States. In primo piano anche il modo di fare strafottente della Cia con le varie collusioni, e quello forse più legale dell’ FBI e l’umanità della protagonista Kate, l’unica, in mezzo ad un mondo dove la legalità è un’optional a credere ancora in ceti ideali.
Tutto nasce da una sena choccante: un’irruzione in una casa che rivela molto più di quanto era previsto: lo spettacolo orripilante di decine di cadaveri nascosti nei muri e con la testa sigillata in sacchetti di plastica.
Per allargare la squadra che va a caccia dei mandanti di quel massacro la CIA arruola appunto Kate, la giovane agente dell’FBI che ha partecipato all’imboscata rivelatrice, anche se lei è un’esperta di rapimenti mentre la squadra combatte da tempo contro il cartello messicano della droga.
Nasce una storia dai toni foschi, a tratti brutali, dove la legge non esiste e la corruzione è ovunque. Una storia intricata, violenta, a tratti con alcune cadute di tensione che avrebbero potuto essere evitate, ma senza dubbio appassionante che mette in risalto diversi spaccati della società di oggi e un Paese, il Messico, che non ne esce affatto bene.
Il regista Dennis Villeneuve conferma tutto il suo stile nel creare storie brutali, come già evidenziato in “Prisoners”
27 settembre 2015