La trama di “Self/Less” è molto simile e pone l’uomo davanti al dilemma di vivere quasi in eterno “trasferendo” la propria mente in un altro corpo”.
Tema molto intrigante affrontato solo qualche volta da Hollywood e in maniera diversa come “Il settimo giorno” dove si parlava di cloni, o in “The Island” ma forse l’unico film simile, anche se con un impianto completamente diverso, può essere considerato “Source Code” ed è un peccato che il mondo del cinema, sempre a corto, di idee non sfrutti questo possibile filone con tutte le possibili varianti e interconnessioni che il tema può avere.
Inizia così una nuova vita in un nuovo corpo, più giovane di almeno 30-40 anni dove Damian trova le sembianze di Ryan Reynolds (RIPD Poliziotti dall’aldilà, Safe House nessuno è al sicuro, Lanterna verde)
Il film non è piaciuto eccessivamente alla critica che non l’ha esaltato ma neppure tanto stroncato, definendolo un’opera più che altro insipida.
Non siamo d’accordo: anche il regista indiano Tarsem Sing (Biancaneve, Immortal 3D,The Cell) avrebbe potuto fare sicuramente meglio, il film è intrigante, perché affronta temi molto importanti come la morte, il desiderio di immortalità, l’amore per la i figli, l’amicizia e molti altri.
Tutto ruota attorno al personaggio di Damian: gli altri attori sono soltanto comprimari di una storia in cui al centro di tutto c’è la vita nelle sue mille sfaccettature.
13 settembre 2015