Due posti che possono anche non piacere, ma la cui unicità è fuori discussione.
La sera precedente siamo arrivati tardi ad Alberobello, giusto il tempo di tempo di prendere le camere in un hotel nella parte nuova del paese a circa 500 metri dai trulli (eccessivamente cari quelli vicini) e riuscire a mangiare una pizza malgrado l’ora (le 22,30).
La capatina notturna ai trulli ci ha un po’ deluso: poca gente per le strade e tutto chiuso.
Ben diversa al situazione il mattino seguente: i trulli bianchi illuminati dal sole sono qualcosa di veramente straordinario.
Tanta gente e turisti per le strade trulli-museo aperti (siamo entrati all’interno e la visita, peraltro gratuita, merita).
Quasi tutte le case sono state trasformate in negozi o ristoranti e pochi abitano ancora dentro questi edifici ma il paese tutto arroccato su una leggera altura è veramente stupendo. Si gira in un lungo e in largo in meno di un’ora. Due se volete prendervela comodo e guardare tutto come abbiamo fatto noi. Prima di partire però vi suggeriamo di salire sulla scalinata che porta alla chiesa da cui si può vedere per intero l’agglomerato dei trulli.
Siamo partiti da Alberobello prima delle 11 per arrivare con comodo a Matera per l’ora di pranzo.
Pessima scelta perché il caldo era infernale e prima delle 15,30-16 Matera è una città morta, ma non potevamo fare altrimenti, così dopo una pranzo al ristorante e una breve sosta abbiamo iniziato la nostra visita
Il paesaggio non è dei più belli perché trasuda di povertà da tutte le parti, ma questa è la caratteristica di ciò che state vedendo.
Per vedere discretamente questo luogo, patrimonio dell’Unesco, ci vogliono almeno dalle 3 alle 4 ore. Visitarlo tutto e a fondo, non sarebbe sufficiente l’intera giornata, ma noi abbiamo scelto le cose più caratteristiche fra cui la visita all’interno di un’abitazione – museo e la visita (a piedi) tra i due sassi che sono profondamente diversi l’uno dall’altro.
Si distinguono chiaramente infatti le abitazioni più “signorili” tra quelle rurali dove abitavano i contadini.
Una visita per certi versi choccante perché si tocca con mano la povertà di un tempo e all’interno delle poche abitazioni che ospitano bar, negozi e ristoranti un forte ed intenso odore di muffa.
Paesaggio d’altri tempi che merita sicuramente di essere visto per la sua diversità e rispetto a ciò che siamo andati a vedere.
Anche i trulli di Alberobello erano abitati da contadini, ma quelli sono stati ristrutturati e vengono imbiancati quasi ogni anno: qui a Matera regna il grigio, il marrone e il nero e visitare i sassi è come piombare nella disperata povertà. Posto unico al mondo e da vedere, ma quando lo abbiamo lasciato, ci siamo sentiti risollevati nel rivedere le auto e un po’ di civiltà occidentale, anche se questa era a poche decine di metri da noi.
Lasciamo Matera verso le sette di sera, prendendo l’autostrada che ci porterà fino a Vietri sul mare dove abbiamo avuto l’incredibile fortuna di trovare due stanze in un hotel 4 stelle lusso (Il Bristol) a soli 80 euro a camera per una notte. Fortuna del web. La signorina alla reception quando entriamo e chiediamo le due stanze a soli 80 euro l’una rimane perplessa, perché i prezzi che ci sventola sono almeno il doppio, ma poi chiama il direttore che conferma la prenotazione.
Le stanze sono davvero spaziose: quasi un appartamento con servizi adeguati a un 4 stelle lusso. Sì un ottimo affare, grazie internet
Ovviamente il ristorante dell’albergo ha prezzi elevati per cui optiamo per un ottimo ristorantino locale in paese, con pesce fresco di a prezzi decisamente molto più bassi. Poi si va a letto: il gioono dopo ci toccherà il percorso più breve ma sicuramente più difficile del nostro itinerario: la costiera amalfitana.
18 agosto 2015