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Tortona, sempre più grave l’inquinamento da idrocarburi: altro sopralluogo Arpa, 12 pozzi a rischio


Uno dei pozzi inquinati

Sta assumendo proporzioni molto preoccupanti  l’inquinamento da idrocarburi che si è verificato alla periferia di Tortona in località Rondò in seguito ad un tentato furto ad un deposito Eni con sversamento di una gran quantità di gasolio nel terreno circostante.  Sono una dozzina, infatti, i pozzi che potrebbero essere interessati dall’inquinamento delle falde acquifere in località Rondò.

Nella giornata di lunedì 24 agosto sono state effettuate indagini su altri 12 pozzi a valle della zona.

“All’atto di questi prelievi – dice l’assessore Davide Fara – non sono emerse evidenze olfattive o visive, e si resta ora in attesa delle risultanze delle analisi che saranno oggetto di valutazione del prossimo tavolo tecnico riunito per giovedì prossimo. Parallelamente la Società di bonifica incaricata da ENI sta proseguendo gli interventi di risanamento della falda presente nell’area e predisponendo il piano di indagine per meglio definire e delimitare il luogo della contaminazione.”

I tecnici del Comune e quelli di ARPA, Provincia e ASL stanno lavorando al meglio, in sinergia e collaborazione, per affrontare quest’emergenza ambientale

L’assessore Davide Fara

“Auspichiamo che giovedì al termine del tavolo tecnico – aggiunge Fara – si possano avere ulteriori indicazioni sulle effettive dimensioni del problema e su quelli che saranno i necessari ed opportuni interventi di risanamento”.

I risultati delle analisi serviranno a capire qual’è la diffusione delle sostanze nell’acqua e la reale dimensione del problema.

A quel punto si farà un piano di bonifica complessivo, ma poichè l’incidente è stato causato da un tentativo di furto al deposito di idrocarburi dell’Eni, e la società quindi non ne ha colpa, bisognerà vedere chi la pagherà.

«Al momento non siamo entrati nel merito di chi debba provvedere alla bonifica – conclude l’assessore all’Ambiente, Davide Fara -. La prima emergenza era la messa in sicurezza dei luoghi e verificare fino a punto si allargano gli effetti dell’inquinamento. L’Eni si è subito attivata come soggetto proprietario della tubazione con una ditta specializzata in bonifiche per mettere in sicurezza l’impianto cercando di creare una barriera e ora sta facendo le indagini del caso. L’ente pubblico dal canto suo sta cercando di stabilire fin dove possa essere arrivata la contaminazione. Fin dove avevamo evidenze abbiamo emesso le ordinanze di limitazione dell’uso dell’acqua, ma adesso bisogna circoscrivere la zona».

I pozzi che saranno oggetto di campionamento, quasi tutti privati, sono stati individuati nelle cascine di valle, a diverse distanze, e i proprietari sono stati avvisati affinchè si rendano disponibili all’arrivo di tecnici e funzionari per i prelievi.

I pozzi sono utilizzati per irrigare i campi di grano e granturco della zona e per fortuna questo non è periodo irriguo, altrimenti i disagi per le cascine sarebbero stati ancor più grandi.

Il Comune, nel frattempo ha emesso altre quattro ordinanze di limitazione dell’utilizzo di altrettanti pozzi a valle del ponte della ferrovia in località Rondò, alla periferia di Tortona, che si aggiungono al primo provvedimento di inizio agosto e a quello successivo di lunedì 17 agosto.

Sono una dozzina i pozzi che potrebbero essere interessati dall’inquinamento delle falde acquifere causato dallo sversamento di idrocarburi.

Il Comune intanto ha già emesso diverse ordinanze di divieto dell’uso dell’acqua dei pozzi privati.

24 agosto 2015

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