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L’Ascom di Alessandria chiede maggiori controlli nei locali della Movida


Silb-Fipe Alessandria accoglie con favore la direttiva inviata dal Ministero dell’Interno a Prefetti e Questori in cui si comunicano misure di vigilanza e sicurezza più dure, annunciando controlli a tappeto in tutti i locali notturni e rilancia con fermezza il messaggio della campagna di sensibilizzazione nazionale “il divertimento è una cosa seria”.

L’Associazione che rappresenta, a livello provinciale, le discoteche, le sale da ballo e le imprese dell’intrattenimento, esprime la propria volontà di collaborare con le istituzioni affinchè tragici episodi come quello che ha portato alla chiusura del Cocoricò di Riccione non si verifichino più. Proprio in seguito al triste avvenimento, il Silb nazionale ha incontrato il Ministro dell’Interno Angelino Alfano con una serie di proposte per la riqualificazione dell’intero settore.

 

La nostra Associazione e tutte le imprese che essa rappresenta lavorano per un divertimento sano. – dichiara il responsabile provinciale Silb Enzo PatitucciDa oltre un anno ci stiamo attivando con le istituzioni, tramite le commissioni di vigilanza di pubblico spettacolo, per far sì che le aziende dell’intrattenimento operino nel pieno rispetto di tutte le misure di sicurezza previste dalla legge. Il tema della sicurezza è quanto mai attuale soprattutto quando si parla di abusivismo: sono infatti i locali che svolgono attività di intrattenimento danzante illegalmente a rappresentare un vero pericolo per l’incolumità dei ragazzi poiché lontani dal possedere i principali requisiti di sicurezza”.

 

Il triste episodio del Cocoricò mette in evidenza le lacune di un quadro normativo del settore ormai obsoleto con una legge del 1931 e che richiede obbligatoriamente un aggiornamento perché dopo quasi un secolo è cambiato tutto: il modo di divertirsi, gli orari, le strutture che ospitano le serate danzanti, i modi di spostarsi, ecc…

 

Noi vorremmo sensibilizzare le istituzioni – prosegue Patitucciaffinchè sia dato un maggior potere decisionale all’imprenditore, dal momento che dell’imprenditore è poi la responsabilità. Chiediamo di poter effettuare una selezione della clientela proprio per evitare l’ingresso di persone potenzialmente pericolose. Inoltre vorremmo fornire maggiori strumenti ai nostri  addetti alla sicurezza, che comunque devono per legge essere iscritti all’ albo e aver seguito un corso di formazione, come ad esempio la possibilità di effettuare perquisizioni. Se da un lato infatti, in base ad una norma datata 1940 (art. 187 regolamento T.U.L.PS.), “… gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo”, dall’altro lato, in caso avvengano disordini, il Questore può far chiudere il locale (art. 100 del T.U.L.PS.), facendone quindi ricadere le conseguenze sul gestore. I temi d’attualità sono molti e da affrontare al più presto: non secondaria è ad esempio l’ingresso dei minorenni in discoteca, che potrebbe essere regolamentata prevedendo appositi eventi comunicati ed autorizzati, come le veglie studentesche, proprio per evitare che i giovanissimi si trovino in situazioni che non hanno la maturità per comprendere.

 

Proprio per portare avanti il messaggio che “Il divertimento è una cosa seria”, Silb Alessandria sta organizzando un convegno sui temi della sicurezza e dell’abusivismo nei locali dell’intrattenimento, con l’obiettivo di portare un confronto e stimolare un dibattito tra istituzioni ed imprese sulla duplice realtà del settore che vede, accanto alle aziende che operano legalmente con investimenti costanti, un mercato “nero” di locali abusivi che in Italia conta un giro d’affari di 1 miliardo di euro.

Chiediamo alle istituzioni – conclude Patitucci di non essere lasciati soli nella lotta all’illegalità, allo sballo e alla ‘mala movida’”.

23 agosto 2015

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