Lo abbiamo scritto più volte, ma crediamo che il compito di un giornale sia anche quello di tenere vivo un problema e ricordare a polòitici locali ed ienti che dovrebbero agire (o almeno sono preposti a farlo) i loro doveri.
Abbiamo sollecitato il Comune e avanzato alcune proposte che sono state inascoltate ma lo facciamo nuovamente, nella speranza che qualcuno si decida finalmente a fare qualcosa per la collettività.
Tortona sta morendo. È una realtà sotto gli occhi di tutti e solo chi ha le fette di salame sopra non se ne accorge.
Il problema è che con la scusa della crisi che coinvolge tutta l’Italia chi è preposto, a quanto pare, non fa assolutamente nulla.
Ci riferiamo in primis all’Amministrazione Comunale, alla Giunta-Bardone che guida la città da oltre un anno e che dovrebbe almeno dare l’input e cercare di fare qualcosa per trovare soluzioni concrete.
Ci riferiamo all’assessore alle Attività Economiche Marcella Graziano che in un anno dal suo mandato, ci risulta, non abbia mai convocato una riunione con commercianti, artigiani e i pochi industriali che ancora vivono in città: non diciamo per trovare soluzioni, ma almeno per avere il polso della situazione. Non si tratta dell’ultima sprovveduta in materia, essendo lei figlia di uno dei maggiori industriali della storia tortonese, eppure, il 14 mesi da quando è seduta sulla poltrona di assessore, nmessuna riunione , nessun confrotno, o almeno di cui l’opinione pubblica sia a conoscenza. .
Ci riferiamo, poi, al Partito Democratico che ha preso in mano una città promettendo mari e monti e poi perde tempo a stigmatizzare l’opera di Oggi Cronaca su facebook, invece che impegnarsi maggiormente per i tortonesi a migliorare la loro condizione economica.
Ci riferiamo anche all’Unione Commercianti, mai così assente dalla città come in questo periodo, nonché alle altre associazioni di categoria come artigiani industriali, agricoltori: è vero che il Comune non li ha convocati ma cos’hanno fatto loro per invertire il silenzio dell’Amministrazione?
Infine ci riferiamo a tutte le associazioni che lavorano a Tortona e nel territorio dalle quali, non ci risulta, siano arrivate proposte concrete per un possibile rilancio seppure parziale delle attività.
Tutto questo ci porta a dire che Tortona è una città spenta, desolatamente chiusa in se stessa dove tutti sembrano pensare ai fatti loro.
Diversi mesi fa abbiamo avanzato una proposta: quella di coinvolgere tutte gli industriali, le categoria produttive, i politici e le parti sociali in un tavolo, chiedendo quanto e come sarebbero disposti ad investire in termini di denaro e impegno per rilanciare turisticamente la città.
Il tavolo avrebbe dovuto svolgere una funzione esplorativa per poi valutare, se ci fossero stati, i presupporti per fare qualcosa di buono.
Un’idea come tante altre, ma un’idea per partire e valutare se ci fosero state le basi per un possibile rilancio dell’economia locale sfruttando le uniche cose ancora rimaste a Tortona: l’ubicazione geografica, la storia, i perosnaggi e i prodotti locali.
Abbiamo fatto questa proposta prima dell’avvio dell’Expo, sulle colonne del giornale, direttamente al sindaco, agli assessori a tutti coloro che abbiamo incontrato e che rivestivano un certo ruolo al qaule abbiamo aprlato chiaro.
Niente, nessuno che si sia degnato almeno di rispondere.
L’amara considerazione finale è che a Tortona ognuno rimane nel suo orticello, a coltivare la sua piccola proprietà beandosi di parole altisonanti per aiutare gli altri che vengono da fuori, i poveracci che hanno bisogno di tutta la comprensione possibile, ma purtroppo, la triste realtà è che ai giovani tortonesi non ci pensa nessuno e a parte quelli inseriti nella cerchia della Tortona-Bene, di quella degli amici degli amici, gli altri possono anche andarsene.
Questya almeno è l’impressione che emerge da quello che (non) sta facendo il Comune per loro.
Questa, spiace dirlo, è la Tortona del Terzo millennio dove i Sinistri hanno preso il potere ma sono incapaci di usarlo e non fanno nulla per impedire che la città finisca nel baratro che ha imboccato.
E questo da Tortonese doc, mi riempie di dolore.
Angelo Bottiroli
14 agosto 2015