I carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Alessandria, sono intervenuti presso un’azienda agricola di Guazzora che si occupa anche del confezionamento e commercializzazione dei prodotti agricoli per effettuare dei controlli e a quanto pare hanno trovato cinque braccianti marocchini che lavoravano “in nero” impegnati a raccogliere patate e altri prodotti agricoli su un totale di una cinquantina di lavoratori, gli altri dei quali, in regola.
I carabinieri hanno effettuato approfondimenti sulle condizioni di lavoro a cui erano sottoposti anche al fine di elevare ulteriori sanzioni nei confronti dei proprietari dell’azienda e provvedere all’eventuale sequestro dei campi.
“Siamo di fronte ad un nuovo caso di grave sfruttamento – dicono gli esponenti del presidio permanete di Castelnuovo Scrivia – che si verifica nella campagne della Bassa Valle Scrivia. E’ ancora in svolgimento (attendiamo esiti processo) la brutta vicenda dell’azienda agricola Lazzaro Bruno e Mauro che ha caratterizzato l’estate di lotta dei braccianti marocchini del 2012, o ancora il ricordo dell’intervento della Guardia di Finanza di Tortona in un’azienda agricola di Isola Sant’Antonio, dove sono stati rintracciati quindici lavoratori irregolari su una trentina di dipendenti, compresa una lavoratrice in maternità, ed ecco emergere, ancora una volta, una grave situazione di sfruttamento lavorativo in Bassa Valle Scrivia. Addirittura, pare, che alcuni di questi lavoratori “in nero” intercettati nel blitz dei carabinieri dell’altro giorno, lavorassero, per conto dell’azienda, già da alcuni anni!I lavoratori hanno comunicato il nome dell’avvocato a cui hanno dato mandato di seguire l’intera vicenda: è l’avvocato Simonetta Crisci del Foro di Roma, uno dei nostri avvocati.”
Una manifestazione del presidio nel 2012
I componenti del presidio sono sul piede di guerra: “Vero è – aggiungono – che alcune situazioni che si verificano nelle campagne della nostra zona non sono più tollerabili. Si va da orari di lavoro allungati a dismisura – 10/12 ore e oltre – a paghe che non sono neanche la metà di quanto previsto dal contratto nazionale di categoria, quando va bene, perché c’è anche chi non vede neppure i soldi promessi, a condizioni lavorative indegne per un Paese civile.E tutto questo mentre ci sono dei braccianti che al Sud sono morti nei campi! Come Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia siamo a fianco di questi lavoratori e ci mettiamo come sempre a disposizione, con i nostri attivisti e con i nostri legali, per garantire tutela e difesa in tutte le sedi e per la difesa dei diritti e della dignità . Il nostro sportello legale è sempre attivo, invitiamo chiunque sia a conoscenza di situazioni simili a segnalarcele ..no allo sfruttamento, no a chi specula sulla pelle dei lavoratori! Stop sfruttamento, stop sfratti, stop licenziamenti.”
9 agosto 2015
Correlati