“La situazione in cui sono costretti i nostri vigneti della nostra zona è drammatica – commenta l’associato di Bosio, Roberto Ghio – Se ad oggi questo è lo stato dei fatti, salvo interventi tempestivi, prevediamo di non poter vendemmiare affatto”.
Eppure Confagricoltura ha intrapreso parecchie azioni per sensibilizzare gli ATC e la Provincia per contenere cinghiali e caprioli negli anni passati.
La storia parla chiaro. Nel 2013 Confagricoltura Alessandria, insieme a Cia Alessandria, aveva effettuato una vera e propria battaglia per cercare di dare una svolta, almeno a livello burocratico e di opinione pubblica, a quello che ormai si può definire un vero e proprio “tormento” per il settore agricolo.
Con lo strumento della petizione erano state raccolte 11.312 firme. E 119 Sindaci (molti dell’Acquese e dell’Ovadese) l’avevano sottoscritta, mostrando interesse e partecipazione per la questione.
La provincia di Alessandria era stata tappezzata dai manifesti che con slogan incisivi sollecitavano il sostegno della popolazione per questa causa. E ancora, vi era stata la consegna pubblica delle firme a Prefetto, Regione e Provincia, accompagnata dalla richiesta di un impegno reale su questi temi alle istituzioni.
Oggi la condizione è disastrosa, almeno in alcune zone della nostra provincia.
“Non è più possibile continuare in questo modo. Siamo stanchi di fare la conta dei danni ogni anno. E’ necessaria un’azione preventiva radicale, che permetta ai nostri agricoltori di lavorare con serenità e con la certezza di un raccolto sano” commenta il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli, che con queste parole chiede un intervento urgente da parte degli ATC e della Provincia, affinché facciano piani di prelievo per eliminare questi animali dai territori coltivati.
21 agosto 2015