“Per quei malviventi la vita di un uomo evidentemente valeva 150 euro e qualche brioches per la figlia”. Questa la frase pronunciata dal maggiore Giuseppe Di Fonzo, comandiate dei carabinieri di Alessandria al termine della conferenza stampa che si è svolta venerdì mattina al Comando provinciale dei Carabinieri nel quale è stata chiusa, con l’arresto del secondo autore, la violenta rapina messa a segno nel febbraio dello scorso anno, alla palestra American Club in via Baxiglio a Tortona.
Le manette sono scattate ai polsi di un rumeno, Nicusor Mazilo, 35 anni senza fissa dimora, ma attualmente detenuto presso il carcere di Pavia perché autore di una rapina messa a segno in Lombardia.
Mazilu era amico del primo rapinatore, Ardian Merkuri, 45 anni, albanese arrestato nel giugno scorso.
Grazie a questo secondo arrestato i carabinieri sono riusciti a ricostruire alcuni particolari agghiaccianti della vicenda: innanzi tutto uno dei due mentre l’altro nega addirittura di essere stato presente) avrebbe ammesso di aver compiuto la rapina insieme al complice, ma quello che colpisce oltre all’inaudita violenza che ha reso invalido al 100% il pensionato 66 enne di Tortona che ha perso un occhio ed è bel lungi dal stare bene, è il fatto che secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri l’intenzione dell’albanese e del rumeno, dopo una serata trascorsa a bere birra era quella di andare a fare un po’ di soldi facili. Dove non era un problema perché lo avevano già fatto in passato, almeno uno dei due.
Circa 150 euro, alcune bibite e qualche brioches da portare alla figlia dell’albanese: è stato questo il bottino che poi hanno diviso a casa dell’albanese, clandestino e irregolare che abitava a Tortona con la moglie e la figlia, irregolari pure loro.
Nel racconto fatto alle forze dell’ordine uno dei due ammette che il girono dopo la lettura degli articoli di giornali sull’accaduto li aveva in qualche modo spaventati, ma non più di tanto. Si erano ritrovati a casa della moglie di Merkuri per commentare quello che era successo.
“… nessuno dei due si mise a piangere – racconta uno dei due banditi – ma sicuramente eravamo tutti dispiaciuti e preoccupati….”
Forse per le possibili conseguenze?
24 luglio 2015