Dopo mesi di attese è stato finalmente pubblicato il Bando per la vendita delle quote possedute dalla Regione Piemonte all’interno delle Terme di Acqui SPA. Ci siamo sforzati non poco per trovare un riferimento alla valutazione dei progetti presentati dai partecipanti ma, ahimè, non abbiamo visto nulla in tal senso.
Non ci volevano mesi per scrivere una perizia redatta già due volte negli ultimi anni. Non ci volevano mesi per emanare un bando che andrebbe bene pure per vendere una stamberga ereditata dallo zio d’America. Eppure ce l’hanno fatta.
Avevamo salutato con favore la nomina di un nuovo Cda per la prima volta non composto da politici ed ex, anche se abbiamo da subito evidenziato che la presidenza affidata all’Avvocato Ambrosini (esperto di diritto fallimentare) poteva essere un oscuro presagio. Ora sembra appunto profilarsi proprio un atteggiamento “liquidatorio” nei confronti delle nostre Terme e, mentre la politica acquese temporeggia, il duo Chiamparino – De Santis punta sul miglior offerente, senza considerare la credibilità del progetto di sviluppo turistico che dovrebbe essere sotteso alla proposta economica.
La politica acquese, presente per molti anni sulle poltrone del Cda delle Terme, ora gioca a rimpiattino uscendo dal Consiglio comunale con un atto che richiede un accordo di programma per lo sviluppo termale. Peccato che la Mozione del M5S che chiedeva di reinvestire gli utili della vendita nel settore termale, sia stata approvata in Consiglio regionale a fine aprile: forse erano distratti!
La verità sta quindi nei fatti. A fronte di una politica sterile delle varie amministrazioni che si sono succedute nel Comune di Acqui, la Regione ha deciso di scappare a gambe levate incassando e affidandosi al caso, con un bando di vendita approssimativo. Purtroppo, a questo punto, Acqui deve affidarsi alla fortuna. Se il compratore sarà un solido soggetto interessato al suo sviluppo turistico avremo di che brindare, altrimenti ci troveremo a cancellare la parola “TERME” sui cartelli all’ingresso della città.
Paolo Mighetti, Consigliere regionale M5S Piemonte
8 luglio 2015