E’ tempo che sui profughi e migranti il sindaco di Tortona sia chiaro un volta per tutte e dica finalmente quanti profughi il Comune è disposto ad accogliere in città. Lo chiedono i cittadini.
Non è vero che la Prefettura dispone e i sindaci devono obbedire, o almeno, non è vero per la prefettura di Alessandria.
Il Prefetto avrebbe il potere di imporre una decisione, ma quello di Alessandria, Romilda Tafuri, con grande senso democratico, ha lasciato ampia facoltà ai Comuni di decidere.
Lo ha ribadito ai 4 consiglieri di Minoranza di Tortona, nell’incontro avvenuto nei giorni scorsi, dichiarando che la ricettività la decide il territorio, che non sarà una decisione calata dall’alto, ma presa in collaborazione con le amministrazioni, il volontariato e la cittadinanza.
Non è vero che il Comune non può ospitare profughi e non ci risulta vero che il sindaco sia solo un “manichino” che deve eseguire le direttive della prefettura. Tortona cioè il Comune, ospita attualmente profughi alla Casa di Riposo Cora Kennedy e viene pagato dalla prefettura. Per stessa ammissione del Comune.
Come ne ospita due (ma la dirigente del Comune ha parlato di 8 a cui se ne aggiungeranno altri 6) perché mai non potrebbe ospitarne decine o centinaia? E’ solo una questione di posto. A Novi, a quanto pare non ne hanno di posti per ospitare i profughi, a Tortona invece sì.
Noi crediamo che le persone veramente bisognose vadano aiutate, ma chiediamo chiarezza.
Per cui, anche a nome dei nostri numerosi lettori, chiediamo al sindaco, Gianluca Bardone, di pronunciarsi una volta per tutte, sul numero di profughi che sarebbe disposto ad accogliere a Tortona.
Stare in silenzio oppure trincerarsi dietro la giustificazione (tutta da verificare alla luce delle dichiarazioni della Tafuri) che Tortona non ha voce in capitolo, ma è la Prefettura che dispone, potrebbe essere interpretata dalla gente come una mancanza di chiarezza e trasparenza, quelle doti così tanto millantate da questa Amministrazione Comunale di Centro Sinistra.
26 luglio 2015