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Onore al Popolo greco che si è ribellato all’Europa chiusa, e noi?


Egregio Direttore,

Ha avuto ragione Alexis Tsipras “la democrazia batte la paura”

Il voto di oggi ha spezzato l’assedio cui la Grecia era stata sottoposta da settimane di minacce, disinformazione e terrorismo psicologico da parte delle élite europee e dei mercati finanziari attraverso i mass media del continente. UNo “sport” al quale televisioni e giornali italiani, in specie quelli filogovernativi, hanno datto un significvativo contributo.
La vittoria del No ha rotto l’embargo della democrazia ed ha dimostrato che in Europa i singoli popoli – e tutti assieme a maggiore ragione – possono spuntarla contro chi vuole imporre e praticare le politiche dell’austerità.

la vittoria del NO in Grecia è la vittoria di un’Altra Europa, è la vittoria che l’idea di un’Altra Europa è possibile. Sono le politiche praticate dagli organi dirigenti della Ue le grandi sconfitte. Sappiamo che già prima ne era chiaro il fallimento: il pronunciamento di economisti, di premi Nobel, di storici e finanche del Congresso Usa avevano dimostrato che il re era nudo. Ma esso continuava a restare sul trono e a comandare.

C’era bisogno di qualche cosa di più. Di un nuovo fatto democratico che respingesse esplicitamente le politiche dell’austerità dimostrando che nella coscienza di un popolo si era fatta strada un’alternativa.

Insieme alla signora Merkel, e all’Europa dell’austerità e delle manovre antipopolari, c’è un altro grande sconfitto nella valanga di NO espressi dal popolo greco: Renzi e il governo italiano, appiattiti sulle posizioni della cancelliera tedesca, contro gli stessi interessi del nostro paese, i quali hanno dimostrato di non avere una politica economica autonoma e di non essere in grado di abbandonare il terreno dell’austerità se non a parole (peraltro scarse e balbettanti).

È necessario – questa è la lezione che ci viene da Atene – che l’Europa nel suo complesso proceda a una ristrutturazione e a una riduzione del debito greco in primo luogo e di tutti quelli che sono cresciuti in altri paesi per colpa delle politiche di austerità.

La proposta di una Conferenza sul debito in Europa, avanzata da Syriza, torna quindi di grande attualità. È la strada per risolvere veramente il problema del debito e permettere alle economie europee di ripartire su nuove basi e con nuovi modelli di sviluppo civile e economico. È la strada per sconfigger le politiche neoliberiste che schiacciano il benessere delle persone sugli interessi della finanza.

Per questo la vittoria del No è una vittoria di tutti i popoli d’Europa.

Dopo questo voto gli oligarchi europei che hanno condotto la trattativa in modo irresponsabile devono andare a casa.

Un voto europeista democratico per portare avanti il sogno di Ventotene, di un’Europa politicamente unita su basi federali, solidale, aperta sul Mediterraneo, accogliente con i migranti, fattore di pace a livello mondiale.

Comitato alessandrino “L’Altra Europa per Tsipras”
6 luglio 2015

 

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