L’ultima trovata in materie di crimini on line si chiama estorsione. “E avviene per mano di gruppi organizzati di hackers sparsi all’estero, i quali diffondono in rete software, di cui i principali sono i programmi denominati Cryptolcker e Cryptowall, che agiscono sottraendo illecitamente all’insaputa degli utenti memoria e documenti dai pc di privati e aziende”, spiega l’Avvocato Patrizia Polliotto, Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori. “In pratica, criptandoli, e rendendoli inaccessibili ai legittimi proprietari.
I quali, di contro, si vedono recapitare in più lingue sullo schermo dei computer messaggi minacciosi del tipo: “paga, o il virus ditruggerà i dati del tuo pc”. Con tanto di counter digitale per un conto alla rovescia, di solito in media dalle 72 ore a scalare, 3 giorni, per poter versare il “riscatto”: richiesto in bicoin, la misteriosa criptomoneta elettronica che mantiene un rigoroso anonimato, per un importo medio equivalente che si aggira intorno ai 600 euro”. Ma c’è di più.
“Per rendere credibile la minaccia telematica, gli hacker quali prove inviano ai possessori dei pc foto personali, ricevute o distinte bancarie sottratte dagli archivi, documenti legali o referti medici rispettivamente rubati a studi legali e ospedali, al fine di spaventare l’utenza costringendo cittadini e consumatori al versamento della somma richiesta. Effettuato il pagamento, nel migliore dei casi si ottiene la ricezione per posta elettronica di una chiave d’accesso per tornare in possesso della memoria del pc, sbloccandola dal sequestro digitale”.
Da qui l’appello dell’avvocato Polliotto: “UNC ricorda come sia fondamentale prestare massima attenzione a quando si effettua un clik, in quanto questi malware, programmi-truffa, si diffondono rapidamente in maniera subdola anche attraverso link sui principali social network, come Twitter e Facebook. Fondamentale, qualora ci si imbatta in casi del genere, sporgere denuncia all’Autorità di Polizia Postale. Solo negli Stati Uniti, in poco più di 100 giorni, sono stati migliaia i casi registrati per un ammontare di cifre estorte superiore ai 30 milioni di euro”. Per poi concludere: “UNC Piemonte è a disposizione con i suoi sportelli, telefonando allo 011 5611800 e 0121 376264 per raccogliere casi e segnalazioni in merito e predisporre così le opportune azioni legali nei confronti dei responsabili della nuova frode telematica”.
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7 luglio 2015