Ho sempre pensato che l’Amministrazione di una città, indipendentemente dalle critiche di parte e di pancia prendesse decisioni sempre in funzione di migliorare i servizi per la comunità, eliminare ciò che è dannoso e valorizzare ciò che è buono e vantaggioso.
Gli ultimi sviluppi appresi invece, dimostrano che mi sbagliavo. A Tortona valorizzare ciò che è buono e vantaggioso per la comunità pare non essere la scelta più ovvia. Mi riferisco alle notizie circa l’estinzione del servizio di Ludoteca e Baby Parking di Via Trento, realtà affermata della nostra città e luogo di custodia e gioco per tantissimi bambini e genitori.
Con questo breve commento non intendo dilungarmi su una sterile polemica che sarebbe semplicemente la classica battaglia contro i mulini a vento per cercare di salvare qualcosa che è già stato deciso essere pressoché irrecuperabile. Ciò che desidero è portare a conoscenza di quante più persone possibili ciò che negli anni è stato fatto all’interno di questo servizio, gestito da figure professionali di indubbia capacità ma soprattutto di spirito e inestinguibile entusiasmo.
La Ludoteca- Baby Parking si è sempre distinta per iniziative, creatività e partecipazione, ma soprattutto è stata un luogo di accoglienza per tantissime mamme e bambini che hanno trovato difficoltà e mancanza di comprensione altrove. Essere mamma è un mestiere difficile, e spesso il bisogno di essere ascoltati, di ricevere consigli o di semplice calore umano è un’urgenza, urgenza che non è facile esprimere per motivi di orgoglio o imbarazzo, ma è meno difficile cogliere, se dotati di sensibilità ed empatia. Questo è la Ludoteca- Baby Parking “Oh che bel Castello”, un servizio empatico, un posto deve sentirsi a casa, dove la chiave per la felicità del bambino è sempre stata la comprensione e l’ascolto del genitore, e sono in molti a poterlo testimoniare: Francesca ad esempio, giovane mamma di tre bambini, trasferitasi da Napoli che ha trovato qui uno “sportello” di ascolto, persone amiche e un valido aiuto nell’educazione ai propri figli, o Katia che ha scoperto in questo spazio un luogo di creatività e ispirazione, per sé e per la sua bambina,e la lista potrebbe continuare a lungo.
Questo è quello che la comunità tortonese sta per perdere, una piccola realtà, che come tante, non ha scelto competitività e rigore per emergere, ma semplicemente sensibilità, umanità e passione per il proprio operato. Auguro alle educatrici che qui lavorano di ricevere tanto amore quanto hanno saputo donare e sono certa che ogni persona che ha avuto a che fare con loro si unirà al mio augurio per un affettuoso e un po’ nostalgico saluto. Grazie.
Chiara Battegazzore
Sono mesi che Oggi Cronaca va dicendo che questi due servizi rischiano di vedere la fine, ma l’email della lettrice ci ha fatto drizzare e orecchie e per tutta la giornata ci siamo attivati per capire cosa stesse succedendo.
Tra l’altro è corsa anche la voce di una chiusura del nido di viale De Gasperi. Vi rimandiamo all’articolo di apertura del giornale in cui grazie anche a questa email la situazione sembra molto più chiara.
5 luglio 2015