Non più la Cavallerizza, ma l’ex-Macello: cambia l’immobile, ma non cambia la volontà di sbolognare i pesi morti del Comune di Novi Ligure facendoli acquistare ad Acos con i soldi delle nostre bollette.
Come già abbiamo già mesi fa, speriamo che si tratti di uno scherzo o, data la stagione, di un colpo di calore, perché restano tuttora in piedi i motivi di preoccupazione che già avevamo allora.
Primo, questa operazione avrebbe unicamente carattere immobiliare, e quindi non migliorerebbe i servizi offerti da Acos ai cittadini in termini né di qualità né di costi.
Secondo, l’acquisto da parte di Acos permetterebbe al Comune di Novi Ligure di scaricarsi di dosso beni immobili inutilizzati che finora non è stato capace di vendere, caricando però la spesa anche sulle spalle di Iren e del Comune di Arquata Scrivia, soci di minoranza in Acos che, al pari di noi cittadini, non avrebbero alcun vantaggio da questa operazione.
Lo scorso febbraio, quando si parlava di acquisto della Cavallerizza da parte di Acos, in molti abbiamo pensato che si trattasse solo di uno scherzo di Carnevale, ma se ora ritornano alla carica, pur scegliendo un altro immobile su cui fare quest’operazione, cominciamo a pensare che c’è sotto qualcosa.
A questo punto è doveroso che l’amministrazione comunale dia ai cittadini risposte chiare a proposito dei milioni di euro” conclude Scotto “che si intende far spendere ad una società controllata (ma lo è davvero?) dal Comune, mentre i dipendenti comunali e quelli del Cit faticano a ricevere i premi accordati, e gli stipendi dovuti.
Andrea Scotto, presidente Avanti Novi
19 luglio 2015