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Cinema: “Il luogo delle ombre” al Megaplex Stardust discreto film tra fantasy e horror


I due protagonisti

A dirla tutta ci saremmo aspettati qualcosa in più dal regista Stephen Sommers, autore di G.I Joe la nascita dei Cobra, Van Helsing e i due film su “La mummia” del 2001.

Non che questo “Il luogo delle ombre” sia brutto, perché la trama che è una via di mezzo tra “Il sesto senso” e Ghostbuster (ma molto alla lontana) può anche sembrare originale, o almeno così deve essere stata nel romanzo da cui è tratto; il problema è che il film, finale a parte, non decolla e rimane qualcosa di incompiuto.

Piacevole da vedere, scorrevole, ed anche dotato di una buona verve sentimentale, ma alla fine alo spettatore manca qualcosa.

Gli attori principali anche se non di primo piano non sembrano sfigurare però forse in questo film manca l’anima, cioè qualcosa che rende credibile la morte.

Ecco forse la morte viene un po’ schernita e non presa sul serio. La 24enne Addison Timlin figlia di Cliff Owen (Derailed) ce la mette tutta per essere preoccupata ma forse non abbastanza, così come il protagonista maschile Anton Yelchin (il nemico invisibile) sembra talmente a suo agio nel vedere i morti e i bodac (della specie dio mostri) che non riesce a coinvolgere pienamente il pubblico.

Insomma un discreto film ma che forse avrebbe potuto essere ben altra cosa.

25 luglio 2015

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