E’ tempo di crisi e i lavoratori con posto fisso come i dipendenti comunali e statali possono considerarsi dei privilegiati a tutti gli effetti, perché in periodi bui come questo hanno la sicurezza di uno stipendio fisso, 36 giorni di ferie pagate che in genere possono usufruire quando vogliono, permessi retribuiti e un orario che consente a molti di “staccare” dal lavoro alle 14 di venerdì e riprenderlo lunedì mattina, eppure in Comune a Tortona, malgrado godano di indubbi benefici rispetto a tanti altri lavoratori, non sembrano contenti.
A farlo, a quanto pare, sono alcuni dipendenti e dirigenti che si lamentano del fatto che, con l’arrivo del nuovo segretario comunale, Simona Ronchi, si cerca di premiare la meritocrazia.
Prima del suo arrivo, infatti, i dirigenti venivano giudicati (e premiati in soldoni) in maniera uguale. Il vecchio segretario, Alessandro Parodi, aveva infatti ritenuto di porre tutti i dirigenti sullo stesso piano, in modo che tutti ricevessero stesso premio di produzione.
La scelta di Simona Ronchi di differenziare le valutazioni, invece, sta creando non pochi malumori in Comune, perché crea delle differenze e cerca invece di premiare chi lavora di più e meglio.
Non solo, ma sembra che la situazione “a cascata” riguardi anche i dipendenti comunali, suddivisi in “fasce di merito” a seconda del loro impegno e delle loro capacità.
Questo sistema che rende giustizia a chi lavora, sembra che stia sollevando anche una vera e propria campagna denigratoria contro il nuovo segretario, accusato di non voler firmare gli atti, solo perché in alcune occasioni ha preventivamente chiesto pareri agli organi superiori di controllo per verificare che fosse tutto in ordine.
Il neo segretario, insomma, sembra stia scombussolando quello che sembrava un meccanismo a posto e bel oliato, solo perché cerca di premiare chi lavora più o meglio di altri. E questo evidentemente non piace….
19 luglio 2015