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Viaggiano con due pistole sull’auto, arrestati dalla Polstrada di Alessandria

polstrada QPerché un albanese di 32 anni e un bulgaro di 28 viaggiavano armati con due pistole? E’ quello che sta cercando di scoprire la Polizia stradale di Alessandria, ma nel frattempo i due soi finiti in carcere per detenzione abusiva di armi da fuoco

E’ accaduto quando la  pattuglia della Polstrada di Alessandria Ovest, svolgeva regolare servizio di vigilanza stradale sulla A/21 Torino – Piacenza, quando, durante il pomeriggio di domenica verso le ore 17, sull’autostrada Torino -Piacenza nel, territorio del comune di Voghera è stata fermata e sottoposta a controllo una Citroen C5 con targa italiana.

A bordo venivano identificati due soggetti, X.R., albanese trentaduenne, residente a Cuneo e D.D.A., cittadino bulgaro ventottenne senza fissa dimora.

Dal primo controllo, emergevano indizi tali da far ritenere che i due potessero celare qualcosa e comunque la loro presenza in quel luogo appariva ingiustificata. Durante il controllo, infatti il bulgaro parlava in albanese con l’amico per cui i poliziotti capendo che c’era qualcosa che non quadrava, hanno proceduto al controllo dell’auto trovsndo sotto il sedile anteriore destro un marsupio contenente due pistole semiautomatiche marca Tokarev TT33, Cal. 7,62, rifornite rispettivamente con caricatori con 6 e 7 munizioni ed un localizzatore GPS – GSM magnetico autoalimentato, che sono stati posti sotto sequestro.

Gli accertamenti dattiloscopici portavano a rilevare a carico del sedicente D.D.A. svariati alias riconducibili ad identità albanesi gravate da indagini di polizia.

I due stranieri venivano pertanto dichiarati in arresto per l’illegale possesso di n. 2 armi da fuoco clandestine.

Dell’attività svolta veniva avvisato il P.M. competente della Procura della Repubblica di Pavia che disponeva l’associazione degli arrestati alla casa circondariale di Pavia a disposizione dell’A.G., mentre le ermi, il rilevatore satellitare, i documenti apocrifi e l’autovettura venivano sottoposti a sequestro.

Le misure precautelari venivano convalidate dal G.I.P. del Tribunale di Pavia,  il quale, contestualmente, applicava la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del bulgaro.

16 giugno 2015

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