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Marocchino denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale


I Carabinieri della Stazione di Alessandria Cristo hanno denunciato per resistenza a pubblico ufficiale un cittadino marocchino di 27 anni, privo di attività lavorativa, regolare sul territorio italiano e pluripregiudicato. I carabinieri del Cristo lo avevano arrestato la sera del 9 giugno per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e lo avevano posto agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo. Infatti, nell’abitazione dove veniva ospitato venivano rinvenuti cocaina, eroina e hashish nonché un bilancino di precisione, il tutto posto sotto sequestro. L’11 giugno, intorno alle 12.30, i militari andavano a prenderlo a casa, dove si trovava agli arresti domiciliari, per portarlo all’udienza direttissima. Dopo avere bussato alcune volte e non avere ricevuto risposta dal marocchino, i militari sentivano la voce del 27enne che da dietro la porta diceva di non bussare forte perché lo avevano svegliato. Alla richiesta di aprire la porta per tradurlo in udienza, oltre a usare frasi ingiuriose, diceva ai militari di aspettare perché doveva fare prima colazione e prendere il caffè. Alle insistenze dei militari, il marocchino apriva la porta di casa e lanciava un attaccapanni all’indirizzo di uno dei carabinieri, urlandogli che lo avrebbe ammazzato e richiudendo la porta. Giungevano di rinforzo altri militari della Stazione Cristo e solo a quel punto il marocchino apriva la porta di casa, venendo immediatamente bloccato e immobilizzato con le manette. Il marocchino cercava di opporsi tirando dei calci, ma dopo breve colluttazione veniva definitivamente bloccato. Durante il tragitto da casa sua al Tribunale continuava a ripetere che l’avrebbe fatta pagare a tutti e minacciava i militari, continuando con tale atteggiamento fino al momento di entrare nell’aula di udienza per la direttissima che si concludeva con la convalida dell’arresto per spaccio di stupefacenti e con l’applicazione della misura del divieto di dimora nell’intera provincia di Alessandria. Veniva così denunciato all’Autorità Giudiziaria per quanto commesso la mattina dell’11 giugno prima essere accompagnato nell’aula dell’udienza.

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