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Via Emilia nord allo sbando: un negozio su tre sfitto. Il declino di una città che non sa rinnovarsi


Desolante. Passeggiare in via Emilia nord a Tortona stringe il cuore. Nel tratto rimasto aperto al traffico, dall’incrocio con via Pellizza da Volpedo fino a quello con via Ammiraglio Mirabello, su 45 negozi presenti, ben 14 sono sfitti.

E’ la crisi o cosa?

Difficile dare una risposta visto che questa zona della città è atipica: è l’unico tratto ancora viabile (come vogliono molti commercianti) ma anche la zona meno frequentata dalla gente e con poche manifestazioni e attrattive. Per contro gli affitti dei negozi proprio a causa di questa situazione, dovrebbero essere inferiori che altrove.

Certo i negozi sfitti ci sono anche nel resto della via Emilia, ma in percentuale molto inferiore.

La crisi colpisce indistintamente tutti, eppure, in questa zona sembra più che altrove.

Problema di prezzi troppo elevati, scarsa frequentazione o cosa?

Di certo il Commercio Tortonese soffre una crisi comune alla stragrande maggioranza delle altre città italiane, ma il problema di fondo, siamo convinti, è che a Tortona manca di voglia di fare.

Un immobilismo, quello dei Commercianti che fa il pari con quello dell’attuale Amministrazione Comunale che sembra “vivacchiare” sugli allori e sulle poche iniziative in atto.

Comune, Commercianti, artigiani e tanti altri soggetti, forse non hanno ancora preso coscienza della realtà attuale e cioè che la crisi – a livello globale – forse può essere combattuta solo attraverso iniziative di rilievo.

E’ ormai assodato che ci sono pochi soldi e la gente spende quei pochi che ha in maniera oculata; di qui la necessità di creare qualcosa che invogli le persone a spendere quei pochi soldi a disposizione Tortona o nei dintorni.

In che modo visto che a Tortona non ci sono quelle grandi catene di abbigliamento come Zara, H&M ed altre, in grado di richiamare anche gente proveniente da fuori?

Di fronte a questa domanda Comune e categorie produttive restano erroneamente inermi, abbandonando ogni velleità di rilancio turistico ed economico, per lasciarsi andare verso il lento declino di una città sempre più abitata da stranieri e dove la delinquenza assume contorni sempre più preoccupanti.

Le opportunità, però, potrebbero essere molteplici, legate, ad esempio ad un moderato e progressivo sviluppo turistico e dei prodotti locali che potrebbe iniziare da una partecipazione all’Expo più sul territorio, da una maggiore valorizzazione dei prodotti e delle manifestazioni locali che non si ferma a livello locale ma vada oltre i confini cittadini.

Una ghiotta opportunità per far conoscere Tortona, le belle e i suoi prodotti, potrebbe presentarsi con Arena Derthona che organizza 4 concerti in 5 giorni: per questa occasione la città potrebbe mobilitarsi con sconti nei negozi, iniziative e manifestazioni promozionali e una campagna pubblicitaria extra regionale in grado di richiamare persone da fuori.

Altre opportunità di rilancio potrebbe essere data dalla presenza di strutture artistiche di elevata qualità come la Pinacoteca della Fondazione e il museo d’arte diocesana che andrebbero maggiormente valorizzate, da una maggiore sinergia tra i turisti che ogni settimana arrivano al santuario della Madonna della Guardia e rimangono lì senza essere accompagnati in centro; da un maggiore coinvolgimento dello Iat, lo sportello turistico, la cui attività sembra un corpo estraneo alla città e da una molteplice serie di iniziative di basso costo che potrebbero cercare di invertire la rotta e di risollevare a poco a poco l’economia tortonese richiamando in città numerose persone provenienti da fuori, soprattutto nel fine settimana.

Non ci sono soldi? Troviamo sponsor: andiamo dalle poche aziende ancora rimaste (Gavio, Mossi & Ghisolfi e altre) e chiediamo soldi in cambio di intitolazione di edifici o strade, o una massiccia campagna pubblicitaria.

Poche semplici idee che potrebbero rappresentare l’inizio di un’inversione di tendenza, ma purtroppo questi piccoli, semplici accorgimenti non vengono messi pratica né dal Comune di Tortona né dai Commercianti che manco ci pensano a praticare sconti ed aprire i negozi la domenica.

Il risultato è di una Tortona sempre più votata verso un irreversibile declino, senza opportunità per i giovani che continuato a scappare altrove alla ricerca di un lavoro ma soprattutto di un’identità che qui sta scomparendo.

3 maggio 2015

 

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