Una vicenda per certi versi agghiacciante che ha per protagonista una donna italiana di 30 anni, residente insieme a quello che potremmo definire il suo carnefice, in via Inveraldi al quartiere Cristo di Alessandria. La vicenda è stata illustrata durante una conferenza stampa che si è svolta giovedì mattina presso la Questura di Alessandria dal capo della squadra mobile, Mario Paternoster e ha portato all’arresto per maltrattamenti in famiglia del marocchino Machmoum Hicham di 35 anni con diversi precedenti per reati contro il patrimonio e detenzione di stupefacenti.
“L’attività di Polizia Giudiziaria – ha detto Paternoster – è durata un’intera giornata fino a mezzanotte ed ha visto un lodevole impegno non solo investigativo, atto a ricostruire con estrema difficoltà la dinamica degli eventi delittuosi, ma anche un impegno e una vicinanza umana ben oltre la comune attività di Polizia. I due, infatti, avevano occupato abusivamente anche l’alloggio in cui abitavano che è stato liberato e riconsegnato all’ATC.”
Di seguito la ricostruzione dell’accaduto secondo gli agenti della Questura
Nella tarda mattinata di lunedì 11 maggio, il personale della Polizia di Stato, in particolare della Squadra Mobile e della Sezione Volanti, è intervenuto in zona “Cristo” in quanto era in atto una violentissima lite in famiglia.
La donna, quando gli uomini della Polizia di Stato sono giunti in casa, era riversa a terra completamente intrisa di sangue, con una vistosa lesione alla nuca provocata da un’arma da taglio. L’uomo, che intanto aveva cercato di allontanarsi, fingeva di uscire di casa per andare al lavoro e cercava di depistare gli agenti della Polizia di Stato nel ricostruire quanto accaduto.
Machmoum Hicham, fermato con ancora gli abiti sporchi di sangue, ha fornito indicazioni contraddittorie nell’esposizione dei fatti e soltanto grazie alle testimonianze dei vicini e di altre persone i poliziotti sono venuti a conoscenza che la trentenne alessandrina era vittima di continui maltrattamenti e l’ultimo episodio che ha visto l’intervento di una vicina di casa che, sempre secondo l’accusa ha tentato di bloccare il nordafricano che stava cercano di picchiare la convivente con una spranga di ferro, era solo uno dei tanti.
UNA VITA FATTA DI CONTINUE VIOLENZE
Dalle risultanze delle indagini è emerso che la donna, da tempo, era picchiata ed umiliata. Mesi fa, durante la sua gravidanza, era stata picchiata con calci al ventre dal suo convivente, padre dello stesso nascituro, che le aveva anche bruciato i capelli in un’altra circostanza.
Altre volte, la coppia è stata notata all’interno dei giardini della Stazione, mentre il marocchino discuteva animatamente sferrandole diversi pugni. Abituali erano anche le lesioni che le venivano provocate sul corpo. Mai una denuncia, mai un ricovero in ospedale per paura di ritorsioni ben più gravi. La donna non riusciva neanche ad iniziare un percorso personale di recupero presso una comunità in quanto incapace di liberarsi da una morsa dolorosa che la vedeva come molte altre donne vittima di violenza.
Il figlio, nato qualche mese è stato subito tolto alla coppia e affidato ai servizi sociali, ma soltanto lunedì
A mezzanotte, al termine della lunga giornata, la Polizia di Stato, anche grazie alla collaborazione di personale medico, è riuscita a collocare d’urgenza la donna in una comunità in modo da poter evitare il peggio.
Immediata e determinante anche l’attenzione giudiziaria da parte della Procura della Repubblica di Alessandria che ha ordinato subito la reclusione del nordafricano in carcere.
“Occorre sottolineare e riconoscere – ha concluso il capo della Squadra mobile in conferenza stampa – l’elevata qualità professionale degli operatori intervenuti in quanto sono riusciti ad assicurare il medesimo appartamento, risultato abusivamente occupato, ad un’altra famiglia che da tempo era in lista per goderne l’uso abitativo. “
Una storia davvero inquietante che avrebbe potuto avere un epilogo ben peggiore se non fossero intervenuti prontamente gli uomini della Polizia di Stato della Squadra Mobile e della Sezione Volanti.
14 maggio 2015