L’associazione in questi anni ha fornito guide ausiliarie in aiuto al personale della Soprintendenza, ed organizza ogni anno numerosi eventi.
L’evento punta a cercare di coinvolgere sempre più un maggior numero di attori nella valorizzazione del monumento storico, un patrimonio turistico che non è ancora utilizzato appieno.
Domenica, invece, è la volta di “Gavi Città Aperta all’arte ed alla storia”, organizzata dall’associazione Esercenti gaviesi in collaborazione con altre realtà locali.
Gavi per un giorno apre i propri monumenti e palazzi, la maggior parte dei quali restano chiusi per il resto dell’anno: accade una volta l’anno ed è un’occasione da cogliere.
I palazzi più significativi, gli oratori, la Chiesa parrocchiale di San Giacomo, il palazzo municipale saranno aperti al pubblico e le loro storie saranno raccontate dai volontari dell’associazione Amici del Forte, mentre lungo le vie del borgo gli artisti della galleria di Spazio Arte esporranno le proprie opere.
Ma Gavi città aperta non sarà solo questo: alle 15 e alle 17 al Molino del Neirone sarà possibile assistere alla macinatura come avveniva nell’ottocento. Il molino, infatti, è l’unico ancora funzionante nella Vallemme.
Infine alle 15.30 e poi alle 17 ci sarà la possibilità per i più piccoli di partecipare al laboratorio creativo per diventare dame e cavalieri pronti a “conquistare” il borgo.
Negozi e esercizi commerciali resteranno aperti per tutta la giornata.
Il percorso ideale prende il via già da piazzetta Roma e Piazza Dante per poi percorrere via Mameli “con il naso rigorosamente con il naso all’insù” affermano gli organizzatori “ per poter ammirate i diversi palazzi.
La prima fermata d’obbligo è quella davanti alla chiesa parrocchiale in stile romanico e dal palazzo municipale di origine tardo medioevale.
Una breve deviazione porta il visitatore davanti all’oratorio dei Rossi per poi tornare sulla via principale per fare brevi soste davanti ai palazzi nobiliari più importanti e al Conservatorio Romano, le cui origini medioevali sono testimoniate dagli archi che si possono bene vedere sulla facciata accanto all’ingresso.
Altre due deviazioni portano i turisti prima dagli Oratori dei Bianchi e dei Turchini e poi dal Portino, la sola porta della cinta muraria cittadina ancora presente.
Si ritorna ancora una volta nella via principale per raggiungere il Mulino poco oltre il ponte sul Neirone che si trova dopo l’Enoteca Comunale.
29 maggio 2015