Se con i precedenti incontri (“Un Giramondo di Tradizioni” e “Ti faccio conoscere Casa Mia”) i ragazzi si sono confrontati sulle tradizioni dei loro diversi paesi di origine e hanno imparato a conoscere meglio la città e il territorio in cui vivono ora, questa volta intraprenderanno un viaggio attraverso cibi e tradizioni culinarie di altri paesi.
Uno straordinario laboratorio didattico in cui bambini e ragazzi impareranno non solo a conoscere e assaggiare i cibi di altre culture ma, soprattutto, impareranno a realizzarli con le proprie mani!
La scelta del “cibo” come tema di questo terzo e ultimo appuntamento del progetto “Crescere Cittadini” presso la Biblioteca comunale di Serravalle Scrivia, è dovuto alla sua straordinaria valenza culturale. La predilezione per alcuni cibi e il rifiuto di altri, pur essendo questi potenzialmente commestibili, ha un’origine culturale. Ogni cultura ha un codice di condotta alimentare che privilegia determinati alimenti e ne vieta o rende indesiderabili altri. E’ pratica di uso comune attribuire determinate pietanze alle relative culture, così come identificarne altre in base alle rispettive abitudini a tavola. Nell’approdare a culture altre, più o meno diverse e distanti, soprattutto quando la permanenza in queste è prolungata o forzata, sorge il desiderio di rimanere ancorati alla propria identità, di tenere aperti i collegamenti con le proprie radici, con le proprie abitudini e con la propria tradizione.
Migrare implica non solo uno spostamento territoriale, ma anche passare da una cultura ad un’altra. Integrarsi vuol dire acquisire il complesso di norme che regolano il funzionamento della società, mantenendo al contempo il sistema di valori appartenenti alle proprie origini. La cucina, che può a ragione essere comparata al linguaggio, costituisce pertanto uno straordinario veicolo di autorappresentazione e di comunicazione: non solo è strumento di identità culturale, ma costituisce il primo modo, forse, per entrare in contatto con culture diverse, giacché mangiare il cibo altrui sembra più facile – anche solo nell’apparenza- che codificarne la lingua. Più ancora della parola il cibo si presta a mediare fra culture diverse, aprendo i sistemi di cucina a ogni sorta di invenzioni, incroci e contaminazioni. L’incontro tra culture può avvenire allora anche grazie a uno scambio culinario e la cucina rappresenta allora la soglia più accessibile di una cultura, la soglia più bassa di un confine. Mangiare la cucina degli altri significa attraversare quella soglia
A tutti i bambini e ragazzi che parteciperanno a Pappamondo:
“Muffin, sushi, couscous, pizza: insomma, l’imbarazzo della scelta per soddisfare il palato, leccarsi i baffi e zittire i brontolii dello stomaco. Ricette, ingredienti, pentole: tanti strumenti per dar vita a una varietà di piatti gustosi.
Cucina è mistero: come una fiaba, ci racconta storie di poveri cuochi apprendisti cha hanno fatto fortuna dopo aver creato una nuova ricetta o di re e imperatori che, sulle proprie tavole, amavano sperimentare piatti provenienti da ogni parte del mondo. Cucina è quel pizzico di magia a portata di tutti, bambini e adulti, che permette di divertirsi e che, attraverso un’attenta lettura delle ricette, ci rivela i segreti delle civiltà del passato.
Albania, Cina, Ecuador, Giappone, Marocco, Messico, Romania: ogni paese ha un proprio patrimonio di cultura e tradizioni, che merita di essere scoperto e conosciuto, con il proprio patrimonio di saggezza, storie, avventure, misteri che aspettano solo di essere svelati.
Se il vostro spirito da detective, il vostro palato da chef o, semplicemente, il pancino che brontola vi spingono a intraprendere questo viaggio, vi basterà portare qualche ingrediente, un po’ di riso, spezie, carne e tanto tè, per far sì che le ricette, con i propri incantesimi, vi trasportino in cucine, ristoranti, sale da pranzo e palazzi imperiali, in cui potremo gustare alcuni tra i piatti più buoni e famosi. Al vostro ritorno sperimentate, riproducete, cucinate ciò che più vi ha ispirato, divertitevi nel farlo e, se vi viene un’intuizione, unite anche gli ingredienti più diversi, creando gli abbinamenti più assurdi, perché, in fondo, i piatti migliori sono nati così.”
Il progetto è volto all’integrazione scolastica e all’inclusione sociale dei giovani stranieri. E’ stato presentato dall’ISRAL, l’Istituto per la storia della resistenza in Provincia di Alessandria, con il finanziamento del Ministero dell’Interno e dell’Unione Europea – Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi Terzi _FEI 2013.
L’iniziativa ha come obiettivo quello di creare contesti interculturali inclusivi che favoriscano l’aggregazione e l’integrazione tra cittadini autoctoni e migranti. Si realizza attraverso la promozione di attività extrascolastiche ludico-artistiche, organizzate con la collaborazione attiva di scuole, Enti Locali, Cooperative.
Sono partner del progetto, oltre al Comune di Serravalle Scrivia, i Comuni di Casale Monferrato, Novi Ligure, Ovada e Occimiano, l’Istituto Superiore Marconi di Tortona, le associazioni Auser Provinciale, Comunità San Benedetto al Porto e ICS Onlus.
Il Comune di Serravalle ha individuato nella biblioteca “Roberto Allegri” lo spazio, non solo fisico ma soprattutto sociale ed esperienziale, dove bambini e ragazzi stranieri e italiani possano sviluppare la condivisione di esperienze comuni, promuovendo e valorizzandone l’accesso a spazi e progetti rivolti a tutti gli adolescenti. Il progetto intende presentare la Biblioteca come luogo promotore di cambiamento sociale, attraverso la diffusione e la conoscenza di una cultura della diversità e dello scambio, come parte fondamentale di una crescita comunitaria sostenibile.
La Biblioteca Comunale ha elaborato tre diverse proposte di laboratori destinati agli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, prevedendone l’affidamento alla cooperativa Policoop Sociale SCS di Ovada che ha comprovate esperienze nel settore educativo e sociale.
20 maggio 2015