com’è noto, non c’è evento, in questo nostro Paese, che non divenga occasione e terreno di scontro su ciò che viene fatto o non fatto e su come si spendono i soldi. Figuriamoci se Expo e il tortonese potevano sottrarsi a questo rito. Tutti sembrano avere sempre da dire o ridire su qualcosa. Tutti avrebbero fatto di meglio e di più. Chissà quando, perché – lo dico per esperienza personale – se si cerca di dar vita a qualche iniziativa, disinteresse e artifizi di fuga sono le risposte più ricorrenti, specie se non si ravvisa nella proposta un interesse diretto e immediato.
Anch’io avrei alcune critiche da muovere sulla gestione della vicenda Expo, però me ne guardo bene. Non certo per timore di compromissioni o per timori reverenziali, ma perché ritengo che a guardare sempre indietro, per di più con spirito polemico e mai costruttivo, si stimolino prevalentemente bassi istinti “antiqualcosa” o “antiqualcuno”, senza prospettive di sorta.
Al di là, quindi, delle doverose esigenze di trasparenza dei comportamenti della Pubblica Amministrazione, mi piacerebbe che qualcuno affrontasse qualche tema legato alla gestione dei prossimi 5 mesi di durata dell’Expo, sul come sfruttare al massimo l’impegno economico e organizzativo profuso e, principalmente, sul “dopo Expo”. Su come, in fin dei conti, riuscire a cogliere il miglior risultato possibile, finalizzandolo a una prospettiva di sviluppo di questo territorio. Altrimenti, saranno stati comunque lavoro e soldi mal spesi, al di là di ogni lodevole intenzione di chi avrà fatto, o critica di chi si sarà sentito escluso.
E siccome tendo a essere propositivo, indico a caso (o quasi) tre temi di riflessione:
- come stimolare e organizzare in maniera sistematica la raccolta e la gestione di tutti i contatti possibili con comunità, enti, operatori e soggetti individuali che questa occasione sicuramente offre;
- come fare in modo che l’esperienza degli Ambasciatori del Territorio, una volta terminato Expo, non vada perduta;
- come, in un quadro di sviluppo produttivo e turistico di quest’area, riuscire a impegnare in modo organizzato e continuativo le strutture associative e professionali che già oggi operano concretamente sul territorio.
Sarebbe bello, ma …….
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti.
Giuseppe Siciliano
26 maggio 2015