Diego Gazzolo, direttore della Neonatologia, spiega: “Il progetto di ristrutturazione dell’area nido nasce dalla necessità di creare un ambiente più confortevole e più moderno per accogliere i neonati in allattamento, quelli a termine, i prematuri che necessitano di cure intermedie (monitoraggio, ossigenoterapia, fototerapia, ecc). Proprio l’incidenza di quest’ultima tipologia di neonati è in costante crescita negli ultimi dieci anni in conseguenza dell’aumento dell’età materna, dell’incremento di parti gemellari, dell’aumento delle indicazioni mediche materne al parto. Gli interventi per ampliare l’area hanno favorito l’umanizzazione delle cure, in particolare dei neonati con patologia lieve/intermedia che possono rimanere vicino alla propria madre, evitando il distacco madre/bambino che il trasferimento presso l’Ospedale Infantile richiede. Inoltre l’Area Allattamento-relax risulta molto più confortevole, per le mamme che possono apprendere le tecniche di allattamento, aiutate dalle infermiere”.
La donazione è stata resa possibile grazie alla raccolta fondi della famiglia di Rebecca, come spiega la Presidente della Fondazione Uspidalet ONLUS Alla Kouchnerova: “La Fondazione ha accolto prontamente il progetto di riqualificazione del nido, in entrambe le sue fasi, la prima da seimila euro, finanziata da Unicredit, la seconda che arriva complessivamente a ventimila euro, proprio grazie alla famiglia della piccola Rebecca, a cui abbiamo intitolato la stanza, perché il suo nome possa continuare a rimanere nella memoria. Oltre alla gratitudine verso i donatori, è difficile trovare le parole in alcuni momenti della vita, questo è certamente uno”.
Giovanna Baraldi, direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo: “Oggi per me è il primo incontro pubblico con la Fondazione Uspidalet ONLUS, realtà che ho potuto conoscere e apprezzare per il lavoro e la determinazione svolta a favore delle strutture ospedaliere. Sono certa che la sinergia e la collaborazione saranno utili per proseguire l’opera di miglioramento degli ospedali al servizio dei pazienti. Oltre ai ringraziamenti ai donatori, vorrei porgere un particolare elogio verso il coraggio e la generosità di questa famiglia, che ha saputo trasformare un gesto così difficile da accettare in una azione di grande solidarietà”.
Luciano Colombano, il papà di Rebecca ha letto questa lettera
“Abbiamo sempre saputo che Rebecca non ci ha mai lasciato. Non ha mai abbandonato le persona che l’hanno voluta e amata. Anche se non possiamo più vederla, ascoltare le sue parole, le sue gioiose risa, il suo respiro leggero, sappiamo che, in tutto questo tempo, il suo piccolo cuore ha sempre battuto all’unisono con i nostri.
Noi l’abbiamo sentita, l’abbiamo incontrata e riconosciuta in ogni raggio di sole, nel profumo di una rosa, in una piantina che cresce, perché la vita e l’amore sono la stessa cosa e non si fermano mai.
Anche oggi, in questa giornata di festa così importante per tante persone, siamo sicuri che la nostra piccola sia qui con noi, sappiamo che ci sta guardando e sta sorridendo, felice per ciò che stiamo facendo.
La sua breve ed innocente esistenza non è trascorsa invano, non solo per noi che l’abbiamo amata: il ricordo del suo sorriso ha fatto nascere mille semi di bontà, di solidarietà, e d’amore, che hanno reso possibile la creazione di questa struttura.
È nato pertanto, il nido di Rebecca, una struttura confortevole e moderna che servirà ad accogliere neonati e mamme nella fase di allattamento.
Tutto questo grazie all’aiuto di tanti amici che hanno voluto così ricordare Rebecca, donando generosamente quanto era nelle loro possibilità. Noi siamo stati profondamente colpiti dalla grande manifestazione di affetto e vicinanza con la quale tanti, davvero tanti, ci hanno aiutati a creare questa struttura, che oggi inauguriamo.
Impossibile citarli uno per uno, ma voglio ringraziare tutti quanti, senza distinzioni, con commozione e riconoscenza.
Un grande ringraziamento va alla Fondazione Uspidalet ONLUS, ai medici e a tutto il personale ospedaliero, per aver pensato e realizzato questo progetto. La grande umanità di tutte le persone che lavorano qui, unita alla loro competenza professionale ed alla sensibilità che dimostrano,, rassicurano nei momenti più difficili e non fanno mai sentire soli tutti coloro che, per vari motivi, sono costretti a rivolgersi all’ospedale.”
24 maggio 2015