Ore 12,30 di domenica 5 aprile: mai come stavolta Tortona appare strana a chi sa guardare oltre il proprio naso e cogliere i particolari di una Pasqua con poca gente in giro: tutti a casa, al pranzo di Pasqua o fuori città. Persino la Diocesi festeggia: niente messa di domenicale di mezzogiorno: la chiesa chiude, i sacerdoti devono andare al pranzo pasquale.
I portici inesorabilmente già deserti: i pochi bar ancora aperti stanno rassettando e si preparano ad abbassare le serrande.
Anche noi ci avviamo verso casa, ma non possiamo fare a meno che osservare i personaggi più strani: davanti alla caserma dei carabinieri incrociamo un vagabondo-turista: un uomo che ha passato da tempo i 50 anni, ma cammina con un grosso e pesante zaino, di quelli che usavano i ragazzi degli anni settanta quando giravano l’Italia in autostop.
Come potete vedere dall’immagine sembra lo stia facendo anche lui. Si sta avviando verso il centro storico, ma di certo non abita a Tortona, ma cosa ci fa qui da solo, e quest’ora, in una città ormai deserta?
Mistero Pasquale.
Facciamo pochi metri e in piazzale Porta Ticinese troviamo una signora che sta litigando con proprio cane di grossa cilindrata che ha portato a fare i suoi bisogni nei giardini sotto casa: vabbé, è Pasqua.
Le sorprese non finiscono: in via Arzani scorgiamo la sagoma di una figura: è un uomo che sta frugando nel bidone della carta; forse è alla ricerca di giornali usati ma ancora da leggere. Ne preleva qualcuno, lo esamina poi lo getta nuovamente nel bidone. Gli passiamo accanto ma fa finta di non vederci.
Poco distante le vie sono sempre più deserte: i tortonesi sono a pranzo, ma non tutti, qualcuno sta pensando a come sbarcare il lunario in questa Pasqua sempre più da pagana e meno cristiana.
5 aprile 2015