I carabinieri non lo hanno detto, ma ci immaginiamo la scena: lei avvenente e probabilmente scollata, con fare femminile e sdolcinato che riesce ad acquistare, praticamente gratis, un girocollo d’oro del valore di 1.400 euro e un braccale di 400, rifilando al gioielliere tortonese, un semplice pezzo di carta senza valore. E per convincerlo, la donna, gli lascia pure il numero del suo cellulare.
Non si spiegherebbe altrimenti il comportamento quasi da sprovveduto del titolare della gioielleria che, dando per scontato che non conoscesse personalmente la donna, ha accettato in cambio dell’acquisto, un assegno “scoperto” senza alcun valore.
A ricostruire l’accaduto sono stati i carabinieri ai quali il proprietario di una gioielleria di Tortona, si è rivolto subito dopo aver capito di essere stato raggirato.
I fatti risalgono a metà febbraio, ma soltanto in questi giorni, al termine delle indagini, i militari sono riusciti ad individuare la donna denunciandola per truffa e ricettazione alla Procura della Repubblica di Alessandria.
A finire nei guai una cittadina italiana di 39 anni, residente in provincia di Pavia.
Tutto inizia quando il gioiellerie tortonese denuncia ai carabinieri l’accaduto e cioè che a metà febbraio, nel suo negozio, aveva telefonato una donna, la quale si era già presentata nel suo negozio quindici giorni prima, che diceva di voler acquistare un girocollo in oro del valore di 1400 euro che aveva visto in vetrina, dicendo che un suo zio aveva avuto un’eredità e che quindi aveva dei soldi da spendere.
Poco dopo la donna si presenta di persona in negozio e durante la compravendita fa vedere al gioielliere tortonese un assegno di 1800 euro con cui voleva pagare l’acquisto, ma considerato che l’importo del girocollo era di 1400 euro prendeva anche un ciondolo e un bracciale in oro, per arrivare alla cifra complessiva di 1800 euro pari all’assegno. L’assegno che aveva la donna era intestato a un uomo che lei diceva essere suo zio e del quale esibiva anche una carta di identità per confermare i dati riportati sull’assegno. Per convincere il gioiellerie che si tratta delle verità, la donna lascia all’uomo anche il suo telefono cellulare.
L’acquisto viene perfezionato: il gioielliere, convinto dalla donna, vende la merce in cambio del pezzo di carta senza valore.
Il giorno dopo si reca presso la sua banca per incassare l’assegno, ma scopre che era scoperto.
L’uomo, allora, prova a contattare la donna che in un primo momento risponde alla telefonata, ma poi si rende irreperibile.
A quel punto per il gioielliere non rimane altro che la denuncia alle forze dell’ordine.
I carabinieri scoprono che l’uomo l’intestatario dell’assegno, e della carta di identità utilizzati dalla donna aveva presentato denuncia di furto di un intero blocchetto di assegni e del suo documento di identità.
I militari, inoltre, scoprono che c’era stata non è la prima volta che la donna mette in atto una truffa simile: era già accaduto in provincia di Pavia e con lo steso blocchetto di assegni.
Acquisita la foto della donna, i carabinieri la mostrano al gioielliere tortonese che riconosce la truffatrice che viene denunciata. Girocollo e bracciale, naturalmente, non sono stati ritrovati.
4 aprile 2015