Vedendo sopraggiungere i poliziotti, l’uomo ha immediatamente interrotto l’azione violenta ed ha cercato velocemente di allontanarsi.
Gli agenti lo hanno immediatamente raggiunto e bloccato e, alla loro richiesta di esibire un documento di identità, quest’ultimo ha declinato verbalmente le proprie generalità, asserendo di essere privo di documenti perché dimenticati a casa.
Dal controllo in banca dati non sono emersi pregiudizi penali a suo carico ma, in considerazione del fatto che fosse in evidente stato di alterazione alcolica e che presentasse un’escoriazione sul dorso della mano destra- chiara conseguenza dei colpi inferti poco prima sulla vetrata del bar-, gli operatori hanno ritenuto opportuno condurlo in Questura per sottoporlo ai rilievi dattiloscopici.
Dalle risultanze di questi ultimi si è appreso che l’uomo era già stato segnalato diverse volte ed identificato con un nome diverso rispetto a quello dichiarato.
Lo stesso, inoltre, annoverava diversi pregiudizi penali e aveva a suo carico un decreto di revoca di soggiorno di lunga durata, emesso nel luglio 2013 dalla Questura di Alessandria.
A quel punto, il soggetto, cittadino di nazionalità marocchina di 23 anni, non ha potuto far altro che ammettere di aver volontariamente fornito false generalità allo scopo di nascondere non solo le precedenti azioni criminose ma anche di non far emergere la propria posizione irregolare sul territorio nazionale.
Quando i poliziotti lo hanno informato di dover procedere alle verifiche riguardanti la titolarità del soggiorno sul territorio nazionale e di sottoporlo ai rilievi fotografici della Polizia Scientifica, il ragazzo è andato su tutte le furie: ha iniziato a lanciare contro le pareti tutto ciò che gli capitava a tiro (sedie, materiale di cancelleria e altro) ed, infine, si è scagliato contro i poliziotti colpendoli con calci e pugni.
Non senza difficoltà gli operatori sono riusciti a bloccare e ad ammanettare il 23enne che è stato immediatamente arrestato.
4 aprile 2015