Carabinieri della Stazione Alessandria Principale hanno denunciato cinque persone per rissa e una di queste è stata anche denunciata per danneggiamento aggravato e lesioni personali aggravate. I fatti oggetto di contestazioni si sono svolti in due fasi, la prima alle 19.00 del 31 marzo e la seconda alle 11.45 circa del 04 aprile. I cinque contendenti della rissa del 31 marzo sono stati identificati in tre uomini di 74, 48 e 27 anni, gli ultimi due pregiudicati, dei quali il 48enne e il 27enne sono padre e figlio, mentre il 74enne è rispettivamente il loro padre e nonno. Gli altri invece sono due fratelli di 36 e 34 anni, con precedenti di polizia. I Carabinieri iniziavano l’indagine dopo avere avuto notizia di una aggressione in centro capitata martedì 31 marzo alle ore 19.00 circa, cosa conosciuta tramite i giornali perché nessuno aveva notiziato nell’immediatezza le forze di polizia di quanto stava accadendo per strada. Risultava infatti che in tre avessero aggredito in via Faà di Bruno un uomo e fossero poi scappati in auto, venendo raggiunti in via Faà di Bruno angolo via Cavour da una moto con a bordo due persone, uno dei quali aveva sfondato i vetri dell’auto dei fuggitivi con il suo casco. Iniziava così un’attività di indagine e una pattuglia della Stazione di Alessandria Principale si recava allora presso il pronto soccorso cittadino alla ricerca di un referto emesso dopo le 19.00 del 31 marzo che riportasse delle lesioni alla testa. Questo era ovviamente il punto di partenza per capire chi avesse partecipato al fatto e veniva infatti trovato un certificato medico di 15 giorni di cure per una ferita occipitale per una riferita aggressione emesso a favore del 36enne, che risultava quindi coinvolto nei fatti. Trovato il ferito, i militari lo sentivano inizialmente in qualità di parte lesa, senza avere però ulteriori spiegazioni del fatto perché l’uomo cambiava versione riferendo di essersi fatto male in casa, non presentando alcuna querela per le lesioni subite. I Carabinieri però erano già a conoscenza di chi altro aveva partecipato al parapiglia e si recavano fuori città presso l’abitazione dei tre congiunti perché cercavano un’auto alla quale erano stati sfondati alcuni vetri. Scoprivano così che l’auto effettivamente era stata danneggiata ed erano già stati sostituiti i due vetri dei finestrini e il lunotto. Veniva così accertato che i tre congiunti la serata del 31 marzo si trovavano nel capoluogo e, probabilmente, in via Faà di Bruno avevano provocato il 36enne che avevano risposto a male parole. Si fermavano con la loro auto e fronteggiavano il 36enne il quale, ovviamente, aveva la peggio, riportando una ferita alla nuca. Il 36enne chiamava in aiuto il fratello 34enne, il quale arrivava in moto con un’altra persona, ancora sconosciuta, e raggiungeva i tre aggressori del fratello all’angolo di via Cavour, sfondando i vetri dell’auto di questi ultimi. Sabato 04 aprile, alle ore 11.45 circa, in via Mazzini capitava il secondo fatto grave. Le due gazzelle del Radiomobile e le pattuglie della Stazione Alessandria Principale e San Giuliano Vecchio venivano inviate in forze presso una sala scommesse perché c’era stata una violenta aggressione nei confronti di un uomo. Giunti sul posto, i militari accertavano che l’aggredito era il 48enne coinvolto nella rissa del 31 marzo il quale veniva picchiato da una persona che era entrata nell’esercizio pubblico armato di bastone e lo aveva colpito ripetutamente al volto, alla testa, sulle braccia e sulle gambe, provocandogli diverse fratture alla testa e a un braccio oltre che numerose ferite e traumi in varie parti del corpo. L’aggressione era fulminea e l’autore del fatto si dava ovviamente alla fuga, abbandonando per strada il bastone utilizzato che veniva sequestrato dai militari intervenuti. Ovviamente i due fatti di sangue venivano messi subito in relazione dai militari che poco dopo identificavano il responsabile del fatto nel 34enne, già partecipante ai fatti del 31 marzo, che con questa sua azione voleva vendicare il pestaggio subito da suo fratello 36enne in via Faà di Bruno da parte del 48enne e dei suoi due congiunti. Al 34enne veniva così anche sequestrato il casco che il 31 marzo aveva usato per sfondare i finestrini dell’auto degli avversari. Vista la ricostruzione di quanto successo, tutti venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria per la rissa, mentre il 34enne veniva anche denunciato per il danneggiamento dell’auto e per le lesioni gravi procurate al 48enne il 4 aprile nella sala scommesse.
10 aprile 2015