Alla base della decisione sta la considerazione che il Terzo Valico è considerato opera strategica inserita nella programmazione europea ed il fatto che esiste una Legge Obiettivo Nazionale che travalica la normale potestà dei Comuni. Inoltre, il piano cave, approvato in sede ministeriale, è stato variato anticipando al primo lotto dei lavori l’utilizzo delle cave di Spinetta Marengo.
La delibera rimarca che questo intervento consentirà di ottenere la chiusura in tempi medio brevi dell’attività estrattiva nella zona di Spinetta Marengo, con la rinaturalizzazione dell’area delle cave creando un vasto bosco che avrà un vincolo di fruizione pubblica su parte dell’area.
Il raggiungimento di questi obiettivi è legato alla rapidità degli interventi di ritombamento e rinaturalizzazione che saranno effettuati interamente nel corso del primo lotto dei lavori del Terzo Valico, in modo da avere certezze sui tempi e sull’esecuzione delle opere che, ad oggi, sono già state finanziate; sono definite prioritarie, comunque, la cava Guarasca 2 e la cava Bolla, nella parte già coltivata ove attualmente si trova il lago, proseguendo poi nella parte della cava Bolla, attualmente in coltivazione, ed infine con la cava Clara e Buona.
Nella delibera si ribadisce la necessità che vengano assunte tutte le misure necessarie a garantire che sia messo in atto ogni possibile accertamento tecnico legato alla caratterizzazione ambientale dei materiali prodotti e dei siti di destinazione “per dare piena assicurazione e risposta positiva a tutte le legittime preoccupazioni della cittadinanza in merito all’eliminazione dei rischi ambientali connessi con il deposito nelle cave dei materiali inquinanti diversi”.
“Con questa delibera confermiamo e mettiamo la parola fine – ha dichiarato il sindaco Rita Rossa – all’utilizzo della Guarasca come discarica. Non vi sarà più nessuna possibilità nemmeno nel futuro e sarà possibile, in questo modo, coprire i buchi con uno stretto controllo da parte dell’ARPA e provvedere a ripiantumare le zone che diventeranno un bosco nel giro di quatto o cinque anni.
Parallelamente avremo come compensazione ambientale, il rifacimento di via Genova, con i suoi marciapiedi, e della Stortigliona.
Sarà, poi, possibile aprire un tavolo con la Regione Piemonte per il rilancio dello scalo ferroviario e, quindi, della logistica che ha un senso solo se il Terzo Valico viene realizzato”.
23 aprile 2015