Le relazioni di carattere storico-sociale sono state di Barbara Menegatti della Fondazione SOMS di Castellazzo, e di Lorenzo Robbiano, autore di due libri sulla storia del Movimento operaio a Novi dal titolo “I Senza Volto” che ha ricordato i legami tra le SOMS (la seconda in Piemonte fu quella di Novi) , le prime attività artigianali ed industriali cittadine ed i personaggi che hanno caratterizzate il mondo del lavoro e la società di allora.Stefania Corte, docente universitario di architettura a Genova e socia del Rotary club di Novi, ha presentato un contributo originale sugli edifici delle SOMS della nostra zona, rintracciando tre diverse tipologie architettoniche, attraverso una ricca documentazione fotografica, e concludendo con la proposta di un itinerario alla scoperta delle SOMS della zona che collega tutte le sedi con partenza ed arrivo dal Museo dei Campionissimi.Carlo Campora, presidente della consulta delle SOMS del Novese-Ovadese, ha ricordato le difficoltà di mantenimento dell’ingente patrimonio immobiliare ed ha posto l’accento su un’altra attività rilevante in corso da un anno: il microcredito.Adriano Dolo, del coordinamento regionale, si è agganciato al fatto che la crescente crisi dello stato sociale italiano, il venire meno di quei servizi e diritti che per molto tempo sono stati dati per scontati, sta portando le Società di mutuo soccorso a riscoprire gli scopi mutualistici delle origini.Infatti da un lato le Società stesse hanno ripreso in parte a fare mutualità attraverso diversi progetti: ad es. l’Unità mobile oftalmica; attività di trasporto solidale da e verso luoghi di cura ed analisi; poliambulatori mobili che offrono visite mediche preventive di vario tipo rimborso dei ticket ai soci; sussidi per coprire le spese funerarie; realizzazione di alloggi destinati al disagio abitativo (social housing) ecc.. D’altra parte, sempre più spesso gli enti pubblici si rivolgono alle Società di mutuo soccorso per sopperire alle carenze del servizio pubblico. Ecco, quindi, servizi svolti in convenzione con ASL, Comuni, Regioni e destinati non solo ai soci ma a tutti i cittadini.Certamente non è ipotizzabile comunque che piccole Società di mutuo soccorso riescano, individualmente, con le sole loro forze ad organizzare e gestire importanti servizi mutualistici. Per questo è importante che le Società riescano a fare rete tra di loro e con partner presenti sul territorio.