Siamo parlando di un valenzano di 37 anni che sarebbe coinvolto nella maxi indagine sulla pedopornografia smascherata lunedì mattina dalla Polizia Postale di Genova.
L’uomo, secondo l’accusa sarebbe uno dei 13 fotografi coinvolti nell’indagine. La polizia postale, secondo quanto emerso, avrebbe sequestrato materiale pornografico di cui era in possesso.
L’indagine, che sta facendo scalpore a libello nazionale, sempre secondo l’accusa, riguarda violenza sessuale su minori, divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico.
Stiamo parlando dell’operazione “Met Art” che è partita dalla Polizia postale di Genova e ha interessando 6 province del nord e centro Italia: Genova, Savona, Alessandria, Milano, Brescia e Roma
Si tratta di reati contestati ad un gruppo di esperti della fotografia che in cambio di una promettente carriera da fotomodella, avevano adescato sul social network una minorenne inducendola a compiere atti sessuali per la produzione di materiale pedopornografico.
La giovane aveva aperto un sito pubblicando le sue foto. Per questo è stata contattata da uno degli pseudofotografi, un 60 enne genovese con un passato da regista che le ha proposto un ‘casting’. Addirittura è stato chiesto il permesso ai genitori, per fare foto glamour, che presto verranno però sostituite da foto osé, fino ad arrivare alla cosiddetta ‘met art’ che sarebbe l’esposizione delle parti intime in maniera esplicita.
Secondo l’accusa la ragazza veniva fotografata in set a cui partecipavano anche otto fotografi contemporaneamente. Ed esisteva un tabellario dei pagamenti: più le pose erano hard, più aumentava il denaro dato alla giovane
L’operazione ha preso il via lunedì mattina nelle sei province con gli agenti della
Polizia Postale che hanno eseguito 5 arresti, 2 arresti domiciliari, 1 obbligo di dimora e 13 perquisizioni personali e domiciliari e fra queste rientrerebbe anche quella nei confronti del valenzano.
.2 marzo 2015