Si tratta di un’iniziativa organizzata in collaborazione con la “Consulta pari Opportunità” e fortemente voluta dalla direttrice della Biblioteca, la Dott.ssa Pierangela Eliogabalo, che così spiega l’idea alla base della manifestazione:
“La festa della Donna è una ricorrenza ormai svuotata di ogni significato, fagocitata dal dilagante consumismo e da una sorprendente superficialità ma caricata di stantia retorica e falso buonismo.
Si è venuta a perdere così una buona occasione per riflettere sull’attuale e vera condizione della donna. Basta aprire un giornale o accendere la televisione per assistere al crescendo di notizie di i stupri, violenze, ferimenti e omicidi prevalentemente femminili. E prevalentemente in famiglia, da parte quindi di chi la donna dovrebbe amarla, onorarla e proteggerla.
Ma molti danni li compiono le stesse donne in primo luogo per una mancanza di consapevolezza del proprio valore e dei propri diritti. Ma anche nella scelta dei propri miti e delle figure femminili di riferimento (veline, vallette, isolane ecc. ecc.). Lungi dal far leva sul proprio intelletto e la propria bravura, troppe giovani donne puntano sul proprio corpo e la sua vendita all’asta per ottenere soldi e fama”.
“E pensare che un tempo il corpo delle donne, era considerato sacro – prosegue la Dott.ssa Eliogabalo- perché esso era fonte di mistero e grazia, in esso si accendeva la vita e da quella coppa sacra , veniva alla luce un nuovo essere.
Senza negare di aver raggiunto traguardi importanti in fatto di libertà e diritti tuttavia ritengo che qualcosa, nel tempo, la donna abbia perduto. Per affermare se stessa la donna ha stravolto la propria natura per assumere caratteristiche decisamente maschili. Le donne oggi somigliano molto agli uomini. Personalmente ritengo che oggi, soprattutto in questi tempi incerti e bui, ci sia bisogno di riconquistare la propria natura femminile, le modalità d’espressione della natura femminile: intuizione, estro, fantasia, creatività.
Il principio maschile e quello femminile, con le loro modalità espressive, possono e devono convivere in parità ed equilibrio assoluto perché non sono principi opposti ma complementari; il dominio dell’uno sull’altro porta ad un forte squilibrio e ad una società malata.
Si tratta di integrare l’essere umano in tutti i suoi aspetti e costruire relazioni personali e sociali sane e equilibrate, dove tutti gli aspetti del genere umano abbiano la loro dignità espressiva”.
“(I)Dea di Donna” comincerà mercoledì 4 marzo, alle 21.00 con la conferenza intitolata “Alla riscoperta del Femminile” con le ostetriche dell’associazione “Mammalcentro”.
Le ostetriche di “Mammalcentro” sono un gruppo di libero professioniste che si occupano della salute della donna con un approccio assistenziale orientato alla saluto fisiologia in tutte le fasi della vita. (Vedasi il testo Schmid V. Salute e nascita. La salutogenesi in gravidanza. Milano, Ed. Urrà, 2010). Sostengono la donna, la coppia, la famiglia da un punto di vista informativo, pratico, emozionale, corporeo nella ricerca delle proprie risorse per potenziare la salute di base e affrontare al meglio i cambiamenti della vita.
Offrono un’assistenza personalizzata in cui la famiglia è al centro del “viaggio-nascita”. Natura, scienza e competenza accompagnano i bisogni di intimità, sicurezza e libertà della nuova famiglia.
Giovedì 5 marzo, alle 21.00, sarà la volta della conferenza dal titolo “Doula: colei che serve la donna” con Sara Toson, educatrice e doula della cooperativa Semidisenape.
La parola “doula” viene dal greco antico, significa “donna che serve” ed è usata in riferimento ad una professionista che fornisce appunto un continuo supporto emotivo alla madre (e alle famiglie) prima durante e dopo il parto.
In Italia, diversamente da quanto accade in nord Europa, Australia e Americhe, la doula è poco conosciuta e non è ancora entrata a far parte dell’immaginario collettivo circa la maternità. Tuttavia negli ultimi anni, forte delle esperienze a livello internazionale, la doula sta prendendo sempre più piede anche da noi.
La doula si rivolge alla futura mamma, poco importa se incinta del primo, del secondo o del terzo figlio, per offrirle la possibilità di arrivare al parto in piena serenità e consapevolezza e di accompagnarla, se lo desidera, durante il travaglio e il parto. Per le neomamme, invece, è un sicuro sostegno al puerperio e all’allattamento.
Gli ultimi studi dimostrano che con una doula a fianco si riducono considerevolmente i tempi del travaglio, il ricorso all’anestesia epidurale, taglio cesareo e forcipe. Recenti studi, pubblicati qualche anno fa su American Journal of Obstetrics and Gynecology, dimostrano chiaramente i benefici della presenza di una doula durante il travaglio e il parto.
Venerdì 6 marzo, sempre alle 21.00, avrà infine luogo l’incontro dal titolo “Donna in-difesa: Krav Maga” a cura di Ilham Elena Katibi, Krav Maga Trainer specializzata in autodifesa femminile.
E’ proprio la dilagante violenza nei confronti delle donne che rende più che mai attuale parlare oggi di autodifesa femminile. Soprattutto se si ha l’occasione di poter assistere ad una dimostrazione di un trainer donna esperto, come Elena Katibi, ci si potrà rendere conto dell’enorme potenziale e capacità di autodifesa insite in ogni donna. Imparare a difendersi può significare per le donne una grande crescita nella consapevolezza delle proprie capacità e nella sicurezza in se stesse.
Krav Maga è una dei migliori sistemi di autodifesa, combattimento e protezione esistenti al mondo. Sviluppato in Israele è in costante aggiornamento, per rispondere alle esigenze di sicurezza di uomini e donne.
Creato per essere utilizzato in situazioni reali e non in competizioni sportive, il Krav Maga traduce reazioni istintive e meccanismi psicofisici in tecniche bio-meccaniche brevi ed essenziali. Basato su movimenti naturali il Krav Maga non richiede una specifica preparazione fisica ed è adatto ad essere appreso anche da chi non ha esperienza nelle arti marziali o negli sport di combattimento. Nato come programma di addestramento accelerato per i soldati dell’esercito israeliano ed adattato alla pratica dei civili, il Krav Maga, nella sua parte militare, oggi è utilizzato da numerosi corpi speciali e forze d’intervento.
Per informazioni si può telefonare alla Biblioteca Comunale “Roberto Allegri” di Serravalle Scrivia, Piazza Carducci 4, Serravalle Scrivia, Tel. 0143/634166–633627, Fax 0143/686472. Storie900@comune.serravalle-scrivia.al.it
3 marzo 2015