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Totem in Monferrato per la candidatura dell’Unesco


La Provincia di Alessandria ha, da parecchio tempo ormai, esplicitato una particolare attenzione ad esercitare le proprie prerogative politiche, amministrative ed istituzionali in merito ai temi della pianificazione del territorio e del suo governo, prestando particolare attenzione agli aspetti correlati alla qualità, alla tutela ed alla valorizzazione del paesaggio.

Nel solco di questa politica di attenzione alle problematiche della tutela e della valorizzazione del paesaggio, si innesta il convinto sostegno e la cooperante partecipazione della Provincia di Alessandria alla candidatura alla World Heritage List dell’UNESCO delle aree del sistema collinare regionale Langhe-Roero Monferrato, denominato “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte”.

 

  1. La proposta di candidatura UNESCO

In Provincia di Alessandria erano state individuate, in primis, due zone di eccellenza (core zones) identificate rispettivamente nella zona n. 5 (core zone “Moscato”), che interessava parte dell’Alto Monferrato Acquese, e nella zona n. 9 (core zone “Grignolino”), che interessava parte del Basso Monferrato casalese.

A seguito della presentazione del Dossier di candidatura avvenuta a Parigi nel gennaio 2011 l’ICOMOS, organo tecnico dell’UNESCO, ha espresso il suo parere formulando rilievi e richieste di approfondimento piuttosto incisive che hanno portato alla variazione di alcune aree. Tra queste, nella nostra Provincia, è stata tolta la core zone n.5 “Moscato”, lasciando i territori comunali interessati, comunque, in Buffer Zone (zone tampone) e identificando la core zone del Basso Monferrato come “Il Monferrato degli Infernot”.

 

  1. L’idea progettuale

Il progetto di valorizzazione territoriale delle aree ad elevata qualità paesaggistica dell’UNESCO “Stazioni di posta del Paesaggio” – predisposto dalla Provincia di Alessandria con il contributo della Regione Piemonte, ai sensi dell’Accordo di Programma sottoscritto nel dicembre 2011, si viene ad inserire quale ulteriore strumento atto a promuovere il territorio, oltre che a proporsi come mezzo a supporto della candidatura stessa.

Il progetto, che interessa sia la Core Zone del Basso Monferrato sia parte di Comuni del Monferrato Acquese interessati dalla Buffer Zone, cerca di esplicitare le potenzialità percettive dei territorio interessati, esaltandone le peculiarità legate alla panoramicità ed alla interrelazione profonda con il contesto agrario vitivinicolo circostante, contesto formato da versanti ricoperti di vigneti disposti a filari, cascine e fabbricati rurali accessori isolati, piccole strade solcanti il susseguirsi dei poggi che si manifestano quasi in un continuum ininterrotto di suoli coltivati dai colori differenti per le diverse tipologie di varietà coltivate e colture agrarie applicate, il tutto con lo sfondo scenico della corona della catena montuosa delle Alpi nord occidentali a definizione dello skyline, aspetto questo riscontrabile e particolarmente suggestivo durante le varie stagioni dell’anno.

 

Il progetto prevede l’individuazione di due itinerari panoramici – uno per ambito territoriale – con possibilità di diramazioni ed integrazioni che costituiscono differenti offerte di tracciato alternative, valide per ogni tipo di domanda, più o meno impegnativa.

Tali percorsi sono stati individuati e strutturati per un loro utilizzo preferibilmente ciclistico adatti per ogni tipo di utenza, anche se comunque percorribili con altri mezzi più o meno ambientalmente sostenibili (auto, moto, a piedi, ecc.).

Il progetto interessa, rispettivamente, il territorio di 9 Comuni nel Basso Monferrato casalese (Vignale Monferrato, Camagna, Frassinello Monferrato, Rosignano M.to, Ozzano M.to, Cella Monte, Sala M.to, Ottiglio e Olivola) e il territorio di 4 Comuni dell’Alto Monferrato Acquese (Cassine, Ricaldone, Alice Bel Colle e Strevi) .

Lungo il tracciato si individuano e si segnalano, sottolineandoli, punti ad elevata panoramicità, da cui è possibile godere di ampi scorci visivi a grande profondità e/o significativa peculiarità paesaggistica. Si è cercato di recuperare, valorizzare ed esaltare alcune situazioni già esistenti ed in parte attrezzate, presenti sul territorio, ma e soprattutto, si sono articolati i due percorsi attraverso la creazione di una serie di punti di sosta attrezzati, che si sono denominate “Stazioni di Posta del Paesaggio” definiti con manufatti “minimali” abbinandoli ad elementi vegetali al fine di ottenere una congrua integrazione con il paesaggio circostante.

La definizione delle stazioni di posta di questi percorsi paesaggistici è stata affidata ad un elemento totemico con il ruolo di accompagnatore lungo l’itinerario, come una sorta di Virgilio. Di forma rettangolare, realizzato in CORTEN, con un taglio sinuoso che lo percorre per tutta l’altezza e un riquadro centrale, il Totem è innanzitutto un segnale riconoscibile e non tradizionale. Ben inserito nel paesaggio rurale in quanto il tipo di acciaio impiegato, durante l’esposizione alle diverse condizioni atmosferiche, si riveste di una patina uniforme e resistente di gradevole colorazione bruna.

Gli itinerari e le stazioni di posta del paesaggio rappresentano una sorta di progetto pilota di una sperimentazione di fruizione del paesaggio che – in virtù della sua riproducibilità e del suo agevole inserimento ambientale – può essere esteso anche alle altre zone tampone o ad altri territori della Provincia meritevoli di essere valorizzati.

 19 marzo 2015

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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