E non ci riferiamo a noi come giornale, ma come cittadini di Tortona che hanno diritto di essere ascoltati. Purtroppo dal Comune, ancora silenzio: assoluto e assordante silenzio. Come quello per il campo nomadi.
La lettera che pubblichiamo di seguito la dice lunga su cosa pensano i tortonesi: sarebbe ora che dal Comune iniziassero a capirlo.
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Egregio Direttore,
È troppo poco definire allo sbando una città che un tempo era un piacere visitare e viverci. Sono arrivata qui 34 anni fa dopo che mi sono sposata con un tortonese ed ero talmente felice perché era la città che più mi piaceva ed amavo per il clima che in essa si respirava.
Adesso devo purtroppo riconoscere che,con enorme disappunto, questa non è più la città che ho conosciuto e sinceramente penso, sperando di sbagliarmi, che quei bei anni non torneranno più!
Ma d’altra parte cosa ci si può aspettare da una realtà in cui è diventato impossibile uscire senza guardarsi continuamente attorno per la paura di essere derubati, in cui i furti sono all’ordine del giorno,in cui quasi tutti i servizi essenziali sono morti o stanno per morire (inps, tribunale, polizia ferroviaria, ospedale….) e in cui coloro che attualmente ci governano stanno alla finestra a guardare
lanciando ogni tanto false promesse mai mantenute!!!
L ‘inerzia a questa triste situazione fa veramente paura e la luce in fondo al tunnel si allontana sempre più!!!
Cordialmente
Nadia Tassisto
3 marzo 2015