La mattina del 26 febbraio, intorno a mezzogiorno, veniva controllata un’auto sospetta con tre persone a bordo tra San Salvatore Monferrato e Lu Monferrato. Il conducente riferiva subito ai militari di non avere alcun documento di identità al seguito, indicando solo verbalmente il suo nome. Visto che la macchina era intestata ad altra persona e che c’erano dubbi sull’identità personale del conducente, venivano tutti sottoposti a perquisizione personale e dell’auto sulla quale, sotto il sedile posteriore veniva rinvenuto un fucile Flobert calibro 22.
Inoltre, sull’uomo che conduceva il veicolo veniva trovata una carta di identità dalla quale si rilevava il suo vero nome, differente da quello fornito verbalmente in precedenza ai militari. Considerato che la vicenda assumeva una certa rilevanza, venivano tutti condotti in caserma per i successivi accertamenti, ma l’attenzione era rivolta in particolare modo al conducente del veicolo. Giunto in caserma, visto che le cose per lui si mettevano male, l’uomo decideva di raccontare che era sprovvisto di patente perché mai conseguita e che aveva dato il nome falso per evitare conseguenze gravi. Intanto, i militari iniziavano gli accertamenti sul numero di matricola dell’arma, scoprendo che era di proprietà di un uomo, deceduto recentemente all’età di 92 anni, ma che aveva trascorso gli ultimi anni in una casa di riposo. Sentiti i familiari di quest’ultimo, riferivano che dopo la morte del congiunto avevano fatto sgomberare la sua abitazione da incaricati di una ditta e probabilmente qualcuno si era impossessato di quel fucile.
Su come l’uomo sia venuto in possesso dell’arma sono ancora in svolgimento delle indagini per chiarire tutti gli aspetti della vicenda. Considerato che l’uomo, oltre ad avere fornito false generalità e guidato senza patente, era anche entrato in possesso del fucile sicuramente in maniera illecita e lo aveva portato in luogo pubblico senza avere alcun titolo abilitativo neanche alla sola detenzione, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per tutti reati commessi, mentre l’arma veniva ovviamente posta sotto sequestro.
2 marzo 2015