I militari si appostavano a poca distanza e vedevano l’autocarro uscire dopo un po’ di tempo, notando che il cassone era carico di mattoni. Capito che probabilmente il materiale era oggetto di furto, decidevano di seguirlo per un lungo tragitto che portava l’autocarro fino a Belveglio in provincia di Asti, dove il mezzo entrava in un cortile di una rivendita di materiale per edilizia. Intanto, altri militari si erano portati nel cascinale dove erano stati visti entrare i due albanesi e verificavano l’abbattimento e la rimozione di un muro in mattoni pieni e la presenza delle tracce di pneumatico del mezzo utilizzato per il furto. A quel punto, i militari che si trovavano a Belveglio intervenivano e fermavano i due albanesi per il furto aggravato commesso, procedendo anche al sequestro dell’autocarro, dei circa 600 mattoni rubati, di due picconi utilizzati per commettere il reato e di altri arnesi da scasso. Lo Zefi risultava anche sprovvisto del permesso di soggiorno e si trovava sul territorio nazionale in maniera irregolare, venendo pertanto denunciato all’Autorità Giudiziaria anche per il suo di clandestinità. I due arrestati venivano trattenuti nelle camere di sicurezza della Compagnia di Alessandria fino al rito direttissimo del 28 marzo conclusosi con la convalida dell’arresto e, in attesa del processo, la sottoposizione di entrambi alla misura cautelare dell’obbligo di dimora con obbligo di permanere in casa in orario notturno. Inoltre, il titolare della rivendita di materiale per edilizia veniva denunciato per ricettazione perché era il destinatario del carico di materiale rubato e nel magazzino venivano rinvenuti altri materiali per l’edilizia di sospetta provenienza furtiva, che i due albanesi arrestati gli avevano portato i giorni precedenti.
28 marzo 2015