Direttore, nel salutarLa, Le chiedo di omettere il mio nome.
Il devastante temporale e’ passato ma i suoi effetti dureranno a lungo per i Suoi Cari. La prematura e tragica scomparsa di un uomo, illustrissimo concittadino certo ma innanzitutto un uomo della nostra comunita’, dovrebbe spingerci a porre domande a noi stessi piu’ che a vivere con curiosita’ eventi cosi tragici.
Condivido pienamente la linea adottata dal suo giornale nel durante e nel dopo il tragico evento. La domanda pero’ che vorrei fare e’ la seguente: Tortona ha veramente amato questo suo concittadino?
Che differenza con la vicina Voghera per un uomo delle sue valli e vogherese d’adozione mancato la settimana scorsa; il mondo politico ed industriale si e’ stretto compatto, ufficialmente o nell’ombra ma questo non cambia le cose, attorno all’uomo quando lottava per la sua gente e l’unanime e spontaneo cordoglio unito alla riconoscenza per quanto fatto, pur con idee divergenti, e’ la prova che quando uomini di tale spessore si presentano sulla scena occorre supportarli non deluderli.In concreto: la differenza tra il territorio vogherese e quello tortonese e’ nella storia di uomini come questi.
Non meravigliamoci ma riflettiamo e, finalmente, teniamo sempre ben presenti obiettivi ed interessi. Tesserne le lodi a posteriori, come solitamente avviene da parte degli uomini di “buon comando” e sempre inutilmente presenti, e’ il solito squallido spettacolo di evanescenti comparse.
Grazie per l’attenzione.
Lettera Firmata
8 marzo 2015