I controlli hanno interessato, in particolare, una ditta edile il cui titolare, di origini extracomunitarie, ha richiesto ed ottenuto un contributo per aver assunto un connazionale. L’imprenditore, invece, in palese violazione della normativa che prevede l’obbligo di mantenere il rapporto di lavoro per almeno cinque anni, in accordo con il dipendente, ha posto fine al suddetto rapporto dopo solo un anno, trattenendo illecitamente il contributo percepito e permettendo a quest’ultimo di fruire indebitamente sia del rinnovo del permesso di soggiorno, sia dello status di “mobilità” e della relativa indennità di disoccupazione ordinaria. Entrambi gli interessati sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria, per i reati di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, nonché alla Corte dei Conti per il danno arrecato alle casse erariali (stimato in oltre 22.000 Euro).
16 marzo 2015