Il servizio iniziava alle 14.00 con un briefing per spiegare le finalità del servizio e le modalità di esecuzione dello stesso e, poco dopo, il personale metteva in atto quanto disposto. Mentre alcune pattuglie effettuavano dei posti di controllo nei punti nevralgici e nelle maggiori arterie di comunicazione della città e di Valenza, altre si muovevano rapidamente per effettuare controlli “in movimento”. Venivano effettuati dei posti di controllo in via Don Orione, in Spalto Marengo e Corso IV novembre dove venivano identificati e controllati alcuni pregiudicati.
Nel contempo, la pattuglia della Stazione Alessandria Cristo arrestava in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere Lotfi El Mkhatri, di 34 anni.
L’uomo era stato arrestato negli ultimi mesi due volte, una per tentato furto aggravato alla SOMS di corso Acqui e una volta per evasione dagli arresti domiciliari quando, una notte di metà febbraio, si era recato a casa di un tunisino residente al Cristo dove la colluttazione tra i due finiva a coltellate, peraltro, avendo proprio lui la peggio perché veniva colpito più volte al corpo dall’avversario con un coltello.
Era stato rimesso recentemente ai domiciliari, ma una nuova valutazione del Giudice delle Indagini Preliminari di Alessandria sulla capacità di delinquere del marocchino ha portato a decidere per un aggravamento della misura nei suoi confronti in quanto le altre erano ritenute insufficienti per consentirne un agevole controllo, vista anche la sua pericolosità. El Mkhatri veniva prelevato dai militari dalla sua abitazione e accompagnato in caserma per essere successivamente accompagnato presso il carcere Cantiello e Gaeta di Alessandria per l’esecuzione del provvedimento.
Concluso l’arresto, la pattuglia si univa alle altre per i controlli di routine. Intanto la pattuglia della Stazione di Solero, in viale Massobrio, fermava un’auto con targa bulgara e molto appariscente per colori e optional sulla carrozzeria. Il conducente, un rumeno di 40 anni, mostrava dei documenti della macchina che non erano in regola perché la revisione del mezzo era scaduta da diversi mesi. Da un accertamento più approfondito veniva anche accertato che l’ultimo tagliando di revisione era palesemente falsificato sui caratteri di microscrittura e ologramma. Per l’uomo una pesante sanzione amministrativa per mancanza di revisione, peraltro pagata in contanti come prevede la legge in questi casi, e la denuncia all’Autorità Giudiziaria per falsità materiale commessa da privato in certificati e autorizzazioni amministrative. Il veicolo veniva sospeso dalla circolazione fino all’effettuazione della revisione che dovrà essere effettuata presso le competenti autorità bulgare.
A quel punto tutte le pattuglie si riunivano e effettuavano il controllo di un bar nel quartiere Cristo dove tutti i clienti venivano fermati e perquisiti. Uno di loro, un 33enne pregiudicato, veniva visto disfarsi di un piccolo involucro dietro un muro che, una volta recuperato, è risultato contenere dello stupefacente tipo hashish. Veniva effettuata una perquisizione domiciliare a casa del 33enne che alla fine portava la sequestro di complessivi 12 grammi di hashish e alla segnalazione del giovane alla Prefettura quale assuntore di stupefacenti. Le pattuglie si dividevano nuovamente per effettuare altri controlli stradali sia su posti di controllo che in movimento, per poi riunirsi ed effettuare il controllo di un circolo privato del centro città. Avevano modo di verificare che erano presenti due clienti che non risultavano essere soci del locale e, pertanto, i militari provvedevano a elevare una sanzione di 5000 euro al presidente e rappresentante legale del circolo in quanto aveva consentito l’accesso a persone non iscritte nel libro dei soci, permettendo a queste anche la consumazione di bevande.
9 marzo 2015