Silvio Muccino lo conosciamo, fratello del più celebre Gabriele è attore e regista di sé stesso. Questo è il suo terzo film dove interpreta entrambi i ruoli, dopo “Parlami d’amore” del 2008 do ve si è cimentato nella regia a soli 25 anni e “Un alto mondo” del 2010.
Questa terza opera, però è forse la più spumeggiante e per certi versi innovativa perché affronta il tema delle vita in maniera molto particolare entrando nel vivo del modo di vivere della società attuale dove l’immagine è tutto e i valori spesso vengono mesi in disparte a discapito dell’immagine.
Il personaggio che interpreta, Giovanni, è perfetto in ogni dettaglio: ciarlatano e profeta mediatico al punto giusto, showman di grande successo autore di un libro che spiega come bisogna vivere per avere successo.
Muccino è perfetto nella parte, sia per quanto riguarda il look sia negli atteggiamenti, forse un po’ meno i tre personaggi che fanno da contorno, non tanto per gli attori che li interpretano (semplicemente perfetta Carla Signoris nella donna chiesa e sesso) ma nello spessore dei personaggi stessi forse un po’ atipici nella società di oggi.
Dei tre, un discorso particolare merita Nicole Grimaudo (Buongiorno papà) nota al pubblico per essere stata la protaginista della Fiction Ris delitti imperfetti: il suo è un personaggio atipico, quasi anacronistico nella società attuale, che si fatica a credere esista ancora, ma è stato appositamente scelto perché in netta antitesi con quello del protagonista. E’ tutto l’opposto di quello che è Muccino e i due, purtroppo (o per fortuna) dovranno lavorare insieme.
E’ su questo canovaccio che si svolge gran parte della trama del film, una trama criticata da qualche esperto cinematografico, ma sicuramente efficace.
I contrasti della società di oggi: è questo che sembra voler mettere in evidenza il regista Silvio Muccino, talvolta così diversi che rasentano gli eccessi.
Ci riferiamo ovviamente al carattere dei protagonisti e a quello che ognuno esprime a livello esteriore: chi mette in campo tutto se stesso e chi invece lo cela.
Il film è piuttosto intenso è bello. Un peccato che a Tortona, finora, non abbia raggiunto, in termini di pubblico, quel successo che invece merita. Da vedere.
7 marzo 2015